giovedì 10 febbraio 2011

Milano, Foibe: Blitz di Lotta Studentesca a Palazzo Reale

Sono passati 68 anni dal 1943, l’anno in cui il Maresciallo Tito diede il via alle operazioni di pulizia etnica nella Venezia Giulia. In questi anni ricerche accademiche hanno chiarito le questioni ancora aperte sugli artefici di quel eccidio, le responsabilità dell’allora classe politica Italiana ed internazionale e la negligenza di questi per evitare il genocidio istriano. Negli ultimi anni parte della classe politica del nostro paese ha voluto istituzionalizzare il ricordo, decretando una giornata per commemorare le vittime e gli esuli d’Istria Fiume e della Dalmazia ponendo in questo modo fine ad un silenzio che durava ormai da troppi anni.

Quale dovrebbe essere allora la nostra posizione di fronte a questi mutamenti? Noi che per anni ci siamo battuti per poter onorare dignitosamente questi morti, noi che abbiamo dovuto strappare dalla faziosità antifascista uno squallido revisionismo, noi che ci siamo sentiti piovere addosso anche l’accusa di antisemitismo perché volevamo equiparare l’esodo del nostro popolo alla shoah. Nonostante gli ostacoli che abbiamo incontrato abbiamo costantemente voluto, nel nostro piccolo, portare avanti questa battaglia, senza inutili polemiche, sotto i giusti toni e con la convinzione di avere come unico obbiettivo un onesto e doveroso ricordo per le vittime di quegli anni.L’istituzione di una giornata del ricordo per molti è vista quindi, anche da alcune frange del nostro ambiente, come una vittoria. Come se i falsi sorrisi d’occasione dei nostri parlamentari possano essere considerati come un punto d’arrivo. Al contrario, noi lo riteniamo un punto d’inizio!


Solo ora l’Italia sta prendendo coscienza di ciò che è stato il genocidio istriano e l’esodo che ne seguì. Tuttavia, se il popolo inizia ad avere sete di Verità, c'è ancora una parte politica che continua costantemente a coprire questi crimini; basti pensare che sono anni che paghiamo ancora circa 30.000 pensioni all'ex jugoslavia per un totale di 100 milioni di euro l'anno (molti dei benificiari sono i responsabili di questa carneficina). Ed è per questo motivo che non abbandoniamo la nostra lotta; non delegheremo mai il dovere della memoria a quella stessa classe politica che per 68 anni ha coperto e nascosto questi crimini. In quanto movimento studentesca il nostro compito rimane quello di far conoscere alla nostra generazione la storia del popolo giuliano dalmata, ma allo stesso tempo continuiamo a chiedere che sia fatta giustizia non solo contro gli artefici, ma anche contro i collaborazionisti e i complici di questi crimini.Lotta studentesca darà vita a due cortei e Roma e a Brescia, una mostra fotografica a Perugia e continuerà la perpetua battaglia di informazione con conferenze, volantinaggi e presidi durante tutta la settimana.

IO NON SCORDO, E TU?

Lotta Studentesca Milano