mercoledì 29 giugno 2011

Forza Nuova non può manifestare, né con né senza autorizzazione.

Sabato 25 giugno, Milano e Mantova.

A Milano sfila il Gay Pride: uomini e donne vestiti e travestiti, con grosse disponibilità economiche visti i camion e addirittura i tir con casse e impianti acustici penetranti, con lustrini e paillettes, coriandoli e palloncini colorati, maquilage tra i più improbabili compresi quelli degli antichi egizi.

I militanti di Forza Nuova avrebbero voluto dire no: non a queste persone e a queste carnevalate ma alla “cultura” del tutto è possibile e del tutto è uguale che istituzioni e movimenti transnazionali vogliono far passare. L’obiettivo è la distruzione dell’ordine naturale delle cose, è la confusione, è la creazione di una bolla speculativa mondiale che alimenti le economie messe in crisi da una finanza spregiudicata. Lontana dagli uomini.

I militanti di Forza Nuova erano pronti a fare un flash mob per dire no al riconoscimento dello status di famiglia alle coppie omosessuali e per ribadire il concetto che non tutti gli italiani sono disposti a piegarsi al “politicamente corretto”.

In piazza San Babila, dove si sarebbe dovuto effettuare il blitz pacifico di Forza Nuova, i militanti invece si sono ritrovati decine di poliziotti in tenuta antisommossa e uomini digos in borghese pronti a un’azione di forza da esercitare contro il diritto di espressione di un’opinione.

La regola è sempre quella e sempre più ferrea: Forza Nuova, in questa città e in questo Stato democratico, non può esprimere opinioni. A tentare di impedirglielo, puntualmente, ci sono la Digos, i cessi sociali o qualunque altra realtà, tutti legittimati a non far parlare Forza Nuova.

E’ quello che è successo sempre sabato a Mantova: per tutto il giorno Forza Nuova Mantova ha tenuto un banchetto nel centro della città. Verso sera, quando erano rimasti 3 o 4 militanti, sono sbucati alcuni giovani immigrati, una quindicina, che hanno iniziato a provocare prima verbalmente e poi hanno aggredito i nostri.

Uno dei militanti di Forza Nuova è stato aggredito con un calcio in faccia.

I titoli dei giornali locali di oggi parlano di uno scontro e non di un’aggressione da parte degli immigrati come in realtà è stata. Fosse stato il contrario ci sarebbe stata la condanna su tutte le prime pagine e si sarebbe parlato di attacco razzista. Purtroppo per loro invece i violenti sono stati gli immigrati, ma non lo possono dire. Purtroppo per tutti.

Sodomiti: violenti contro natura. Cerchio VII, 3° Girone. Divina Commedia

Guerra contro l’eterosessualità.


Con la risoluzione ONU A/HRC/17/L.9/Rev.1 del 17 giugno 2011, la lobby LGBT (lesbo gay bisex trans) scende apertamente in guerra contro l’eterosessualità. Si tratta dell’ovvia conclusione di un cammino intrapreso anni fa, condotto attraverso il terrorismo psicologico e la propaganda mediatica. Ma il documento viene comunque definito “storico” dalle agenzie di stampa, poiché la risoluzione potrebbe comportare, per assurdo (ma non troppo), l’idea di utilizzare il pretesto dei diritti gay per scatenare nuove guerre.
Proteste formali sono giunte dal rappresentante pakistano Zamir Akram: «La risoluzione non ha nulla a che fare con i diritti umani, è preoccupante il tentativo di introdurre nelle Nazioni Unite nozioni che non hanno alcun fondamento legale»; e da un diplomatico della Mauritania: «La risoluzione è un tentativo per rimpiazzare i diritti naturali di un essere umano con dei diritti innaturali».
Fa specie che l’Unione Europea abbia approvato il tutto senza fiatare, quando è ovvio che questa risoluzione servirà come strumento di pressione verso quei Paesi che non riconoscono le relazioni tra persone dello stesso sesso (questa, secondo il linguaggio della lobby, è una discriminatory law). In realtà sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno avuto un ruolo fondamentale nel persuadere il Sud Africa a presentare la risoluzione, così che gli altri Paesi africani non avrebbero avuto motivo di protestare contro l’imposizione forzata dei “valori occidentali”.
Senza troppi giri di parole, un giornalista della Associated Press ha attribuito all’amministrazione Obama un ruolo fondamentale nella promozione dei diritti gay «sia a livello nazionale che internazionale». Il “Deputy Assistant Secretary” dell’amministrazione americana ha tenuto a precisare che questa risoluzione servirà a combattere la battaglia tra la libertà (gay) e la tirannia (etero, visti i toni manichei).
La notizia segue di pochi giorni gli allarmi lanciati da tutti i quotidiani occidentali sulla “blogger Amina”, lesbica siriana rapita dalle forze governative del suo Paese, rivelatosi poi un falso costruito da un quarantenne americano residente in Scozia. La figura più imbarazzante l’ha fatta il Corriere, non tanto per esserci cascato con uno stucchevole pezzo in prima pagina, quanto per aver affibbiato la colpa ad altri (anche alla Siria stessa!).
La vicenda è indicativa per due motivi in particolare: in primo luogo, perché dimostra come i media occidentali siano interessati a ridurre la questione dei diritti umani a quella dei diritti gay. Le proteste in Siria hanno causato centinaia di morti, ma alla “società civile” occidentale è concesso il diritto di indignarsi solo per le vittime omosessuali (anche per quelle inesistenti).
In secondo luogo, la facilità con cui è stato montato il caso fa pensare che dietro la vicenda ci siano interessi più grandi, che non il trastullo di uno yankee assuefatto ad internet. Dopo il “caso Amina”, è già saltata fuori un’altra truffa “arcobaleno”: si è scoperto che un celebre blog di “lesbismo militante” era in realtà gestito da un pensionato sessantenne dell’Ohio. Come riporta l’agenzia di stampa, l’autore del sito «ex pilota dell’Aviazione Usa ed ex carpentiere, ha ammesso di avere usato l’identità della moglie per dare vita al sito, lanciato nel 2008, e sul quale, scriveva anche la finta Amina Arraf».
È assodato che i due blog fossero collegati, almeno nell’ispirazione, e chissà che nei prossimi giorni non vengano a galla altre notizie del genere.
Senza voler speculare troppo su questi avvenimenti, è comunque difficile non collegarli indirettamente all’operazione “Metal Gear”, lanciata pochi mesi fa dall’amministrazione Obama attraverso lo United States Central Command, allo scopo di creare un software per la registrazione automatica ai social network; ovvero, in parole povere, di creare profili falsi per influenzare l’opinione pubblica nazionale e globale.
Del resto gli indizi che gli USA vogliano influenzare anche la politica italiana in materia di “diritti gay” ci sono tutti. Basti pensare a quanto è accaduto durante l’ultimo gay pride di Roma (che, grazie alla giunta Alemanno, è durato addirittura 10 giorni): Hillary Clinton ha messo in allerta tutti i dipendenti delle ambasciate di Roma con una comunicazione ufficiale, in cui chiedeva di partecipare attivamente al corteo della “comunità lgbt locale”. E lo stesso Obama ha nuovamente proclamato giugno mese dell’orgoglio gay per il terzo anno di seguito (si veda il sito ufficiale della Casa Bianca per le “proclamazioni” del 2009 e del 2010).
L’ambasciatore americano David Thorne non se l’è fatto ripetere, e ha portato a Roma la cantante Lady Gaga per fare un po’ di propaganda.
(Apprendiamo da vari siti internet che anche alcuni dipendenti dell’ambasciata vaticana hanno deciso di seguire il corteo. Non è una notizia certa, ma si trema a cercarne la conferma…)
La parola d’ordine per tutti, secondo l’ANSA, è stata «i diritti umani sono diritti dei gay e i diritti dei gay sono diritti umani». Ciò è una riprova di quanto si diceva sopra: l’umanitarismo deve far definitivamente posto all’ideologia gender.
Lo scopo finale di tutto ciò non è ancora chiaro. È vero, la lobby gay è forte, potente e ricca; ma i governi hanno molti strumenti (politici, giuridici, culturali) per ridurre influenza di una lobby. Inoltre qui stiamo parlando di una ideologia nemica della vita. Come è possibile che lo Stato più potente del mondo ne faccia una questione di capitale importanza?
Si possono solo avanzare alcune ipotesi:
- Trasformare l’omosessualità in una questione politica è utile a istupidire i cittadini e a inibire la discussione sulle questioni sociali elementari;
- La pressione dei militanti omosessuali allo scopo di introdurre leggi contro la libera espressione (vedi l’assurdo dibattito sulla cosiddetta “omofobia”), è una buona “palestra” per i poteri forti interessati a ridurre progressivamente le libertà di tutti;
- Lo stile di vita omosessuale, narcisistico ed edonista, è quello di un consumatore instancabile; inoltre, abbiamo visto come i gay stiano rivoluzionando il concetto stesso di “consumo”, allargandolo alla sfera della riproduzione. Nel caso venissero approvate anche nel nostro paese le unioni di fatto, si aprirebbe un vasto mercato di “creazione” e “personalizzazione” del pupo.
- Lo stillicidio quotidiano e il terrorismo psicologico demoralizzano un’intera comunità, lasciata in balia di minoranze prepotenti disposte a tutto pur di imporre i loro capricci.
Una lettura più profonda la offre Riccardo De Benedetti:
«L’estendersi dei diritti è il modello reale a cui il sadico si richiama ogni qual volta ritiene insufficiente il limite impostogli dalla resistenza della vittima ai suoi piaceri. La crescita illimitata dei piaceri costruisce una coppia indissolubile con quella, altrettanto inesauribile dei diritti. […]Sembra quasi che il diritto al vizio stia concludendo il rosario dei dritti umani e che per completarsi manchi solo l’annullamento di quello che è stato l’inizio del diritto umano, vale a dire il riconoscimento dell’intangibilità della persona umana a immagine di Dio» [La chiesa di Sade, Medusa, Milano, p. 70].
Se la chiave di tutto fosse davvero il sadismo, saremmo di fronte ad uno scenario abominevole: l’avanguardia gay che prepara il cammino a nuove forme di violenza collettiva e legalizzata, mostruosità giuridiche che travolgeranno le anime belle color arcobaleno.
La guerra all’eterosessualità si annuncia come una guerra all’umanità stessa.

(Articolo di Roberto Manfredini – tratto dal sito Riscossa Cristiana)

La lesbica dichiarata Paola Concia e il Papa, ovvero quando…

il diavolo ti accarezza vuole l’anima…

Il Santo Padre Benedetto XVI nel suo viaggio apostolico in Croazia ha invitato i cattolici a non convivere ma a sposarsi con il sacramento del matrimonio e a fare numerosi figli. Subito l’agenzia ANSA, che non è neutrale ma è evidentemente di sinistra, ha riportato una dichiarazione dell’onorevole del PD Paola Concia che diceva: “ il Papa ha ragione” ma subito la leader degli omosessualisti italiani, che ha lasciato il marito e oggi convive con una lesbica tedesca, ribadiva: “ e’ assolutamente vero e sono d’accordo che bisogna impegnarsi a costruire legami duraturi. Allora diamo la possibilità a tutti coloro che si amano e vogliono impegnarsi di sposarsi” e ancora affermava: “ Sposarsi è un obbligo, si faccia in modo che chi vuole costruire un progetto di vita insieme possa farlo, a prescindere dall’orientamento sessuale”. Orbene tutto l’argomentare confusionario e immorale della Concia sulla legalizzazione civile dei matrimoni omosessuali si basa in gran parte sul fatto che l’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con un colpo di mano antiscientifico non considera più l’omosessualità una malattia psichica.

La definizione OMS di salute è anche, a ben vedere, il criterio in base al quale la voce omosessualità nel 1980 e la voce pedofilia nel 1994 sono state espunte dal Manuale dell’Associazione degli Psichiatri Americani (APA), a meno che non siano “ego – distonic”. Che significa questo? Che in campo psicologico , essi considerano l’omosessualità come un disordine non già in sè stessa, ma soltanto quando non è voluta dalla persona, quando è “problematica”, “vissuta male”, cioè quando è ego – distonic (ecco il relativismo): tale approccio del Diagnostic and Statical Manual of Mental Disorders. Rovert Spitzer, docente di psichiatria alla Columbus University di New York, nel 1973 fu tra gli esperti che sollecitarono una revisione critica degli studi sull’omosessualità; era presidente del comitato della nomenclatura del Diagnostic and Statical manual of Mental Desorders dell’APA. Grazie alla sua autorità scientifica le tendenze omosessuali furono cancellate come “disordine” dal manuale dell’APA e vennero riclassificate come condizione normale: l’omosessualità non è più un disturbo del comportamento se l’omosessuale non ne soffre (cioè se non è ego – distonic). Ciò avvenne anche quando un sondaggio indipendente, realizzato fra gli psichiatri statunitensi mentre il Manual era in preparazione, mostrava che la maggioranza di essi consideravano l’omosessualità come un disordine del comportamento. Quella accolta dal Manual non è una posizione di carattere scientifico, ma una decisione puramente ideologico – politica, non nata da alcun tipo di ricerca psicologica che potesse spiegarla o giustificarla. Una presa di posizione relativista nel campo della psicologia, secondo la quale ogni considerazione sull’omosessualità – e non solo – deve essere non di tipo oggettivo, ma di tipo soggettivo. Se il soggetto, cioè, si sente gratificato dagli atti omosessuali esso è da considerarsi normale .

Nel 1994 il consiglio direttivo dell’APA ha tolto dal settore delle patologie del Manual anche la pedofilia, e con le stesse motivazioni: la pedofilia sarebbe un disordine soltanto se il pedofilo soffre per la sua pedofilia. In Francia nel 1981 il Ministero della Sanità radia questa perversione dal catalogo delle malattie mentali. Questo dunque il criterio della moderna medicina mondiale che è stato enunciato dall’OMS. Che pensare al riguardo? Nel libro degli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio, riguardo al “Discernimento degli spiriti” la Prima Regola (n. 314) insegna: “Nelle persone che vanno di peccato mortale il nemico suole comunemente proporre loro piaceri apparenti, occupando la loro immaginazione con diletti e piaceri sensuali, per meglio ritenerle e immergerle nei loro vizi e peccati; in tali persone lo spirito buono usa un modo contrario, pungendole e rimordendo loro la coscienza con i rimproveri della ragione [rimarchevole questo “rimproveri della ragione” in relazione alla legge naturale]”: cioè rendendole ego – distonic! Confrontando questa dottrina con i criteri dell’OMS e delle organizzazioni mondialiste (i criteri della Medicina dei diritti), ben si vede come il capovolgimento sia totale, poiché in base alle definizioni OMS lo stato di peccato mortale indotto e mantenuto dal nemico con l’inoculare all’immaginazione piaceri e diletti sensuali apparenti corrisponde alla “salute” (in quanto non è percepito soggettivamente come disturbante), mentre l’azione dello spirito buono che punge e rimorde la coscienza (rendendo così ego – distonic ma offrendo insieme, perciò stesso, lo spiraglio – per pura Grazia di Dio – alla riforma salutare della propria vita), esattamente questo corrisponde invece, per l’OMS, alla “malattia”! L’opposizione non potrebbe essere più speculare e dovrebbe dirla lunga – per chi vuole intenderla – sul marchio ispiratore di simili elucubrazioni. Ancora una volta per guardare al livello più profondo bisogna riferirsi al Catechismo ed al piano soprannaturale: è su questo piano che le cose si definiscono nella loro radice, anche se quell’aspetto può non essere il più facile da riconoscersi a sguardi puramente umani, e può addirittura urtare la nostra sensibilità moderna, così malata di naturalismo e di giustificazionismo e di misericordiosismo (misericordia che comunque è riservata solo al peccatore pentito, mai al male in se stesso: il peccato non ha diritti).

Cosa insegna il Catechismo riguardo a siffatte impostazioni, ed ancor più, a riguardo ai provvedimenti legislativi (ad esse ispirati), nonché a tutti gli atti di governo in senso lato, ai provvedimenti amministrativi ed attuativi, alle campagne mediatiche collegate, fattori tutti permissivi o addirittura intesi a promuovere – fino di fatto ad imporli – ogni sorta di abiezioni e disordini? Che si tratta di risoluzioni in contrasto con la Legge Divina non solo positiva, ma anche solo naturale, e che le società civili non possono ribellarsi a tal segno contro Dio senza trascinare i popoli nell’estrema rovina. Il peccato impuro contro natura è infatti tra i peccati più gravi e funesti (il secondo dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio), “perché direttamente contrari al bene dell’umanità e odiosissimi, tanto che provocano, più degli altri, i castighi di Dio” (Catechismo di S. Pio X, n. 154). Inoltre la legalizzazione del peccato impuro contro natura ha, nell’Europa cattolica, tutto il sapore di un altro peccato “tra i più gravi e funesti”: il peccato contro lo Spirito Santo, che consiste nell’impugnare la verità conosciuta (terzo dei sei peccati contro lo Spirito Santo). Sembra che i governi dell’Europa civilizzata dal cristianesimo vogliano lanciare a Dio l’estrema sfida della loro apostasia da Cristo proclamando, col liberalizzare i peggiori peccati, che non c’è né Legge morale né Dio, autore della Legge. Se a questo aggiungiamo l’omicidio volontario degli innocenti (primo dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio), vediamo bene quanto gridino le leggi europee e nazionali che stanno realizzando con rapidità crescente i disegni settari di rivoluzione omosessuale della società.

(Articolo di Don Marcello Stanzione, tratto dal sito “Riscossa Cristiana”).

Sabato 11 giugno: Antica Tradizione in concerto per festeggiare la fine dell'anno scolastico.


Sabato 11 Giugno 2011 alle ore 21.30 Concerto con Antica Tradizione – Il gruppo Bolognese di musica alternativa e tradizionale celtica si presenta, per la prima volta, a Presidio Milano.

Un’occasione da non perdere.

Prima, durante e dopo si svolgerà la Festa di fine anno scolastico di LS