Giovedì 10 dicembre è uscito su Sette, il settimanale patinato del Corriere della Sera, un articolo sull”area” milanese. Parla delle realtà presenti in città: Hammer e LS/FN.
Il titolo “Piccoli fascisti crescono” e l’immagine in prima, vecchia di molti anni e accuratamente scelta come pendant, sono fuori luogo. Ma tant’è. E’ ancora presto per sperare in qualcosa di non fazioso ma crediamo che da ieri, qualcosa sia cambiato. Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto vi regaliamo alcune delle immagini che avrebbero dovuto arricchire il servizio, almeno per quanto riguarda FN.
A Voi il giudizio
A MILANO SONO TORNATI NELLE SCUOLE, CREANDO ALLARME. SONO RAGAZZI QUALSIASI, NIENTE TESTE RASATE E TATUAGGI. DEBUTTANO A 14 ANNI. CON IDEE ANTICHE E PORTE SBARRATE. CHE NOI ABBIAMO APERTO.
Il viso tradisce l’età. Così come l’altezza. Davide ha 14 anni, i capelli tagliati a spazzola, un po’ più lunghi sulla fronte. Frequenta la scuola alberghiera, sogna di diventare chef. Si è “arruolato” da poco. Meno di un anno. A incontrarlo per la strada sembra un ragazzo qualunque, come tanti. Come tutti. E a guardarlo non verrebbe mai in mente che vive la sua vita seguendo “l’unica verità oggettiva”, un credo radicale. La fede di destra. Quella più radicale. Quella che i giornali definiscono” neofascista”. Quella che non lascia spazi a discussioni. Si potrebbe dire “a volte ritornano”, ma loro sono lì a smentire: ”Non ce ne siamo mai andati”.
Crescono, si espandono, raccolgono sempre più consensi. Soprattutto incuriosiscono i giovani. E li arruolano. E’ un’onda nera partita da Roma, insinuatasi in tutta Italia, fino a infrangersi a Milano. Tanto che all’ombra della Madonnina questi gruppi stanno diventando una realtà ben consolidata. Forse troppo, se è vero che la Digos ci tiene a far sapere che “monitora la situazione”. I Collettivi e i gruppi di sinistra organizzano contro-iniziative. E qualcuno rievoca i fantasmi (violenti) del passato.
Ma da chi è composta la galassia nera che desta tanto allarme? Da molti movimenti che fanno capo a tre filoni principali, un migliaio di individui. Forza Nuova, il partito politico che ha come principale esponente l’eurodeputato Roberto Fiore. Cuore Nero, legato a Casa Pound. Hammer, il gruppo skin meneghino. Volantinano, organizzano conferenze, si battono contro la pedofilia, aiutano le fasce deboli. Nel nome di “ Dio, patria, famiglia”. Anche se, come tengono a sottolineare, “ il ventennio è lontano; alcuni valori sono ancora attuali, altri sono superati dalla società”.
“Noi dobbiamo guardare al futuro”. E per guardare al futuro è necessario, appunto, trovare nuove leve. Non è un caso che Lotta Studentesca (Forza Nuova) e Blocco Studentesco (Cuore Nero), abbiano cominciato una massiccia campagna d’informazione davanti alle scuole della città. “C’è una grande curiosità nei nostri confronti”, spiega Angelo, militante di Ls che frequenta l’Università Cattolica. Capelli e occhi scuri, faccia pulita, porta un cappotto blu. Nessun bomber e nemmeno gli anfibi. Un ragazzo normale. La maggior parte dei “camerati” è così: niente testa rasata, pochi tatuaggi. Alcuni lavorano, altri vanno a scuola, i più grandi alla Bocconi. Hanno dai 14 ai 40 anni. Sono imprenditori, operai, figli di papà.
Uniti dal loro credo ferreo. Puntano il dito contro” la casta politica corrotta e collusa”. Elogiano invece “la parte sana della nazione”, che opera per rigenerare le famiglie e crede nella “ tradizione cristiana e millenaria del nostro popolo”. Proprio questo vorrebbero divulgare, spazzando via ”gli egoismi e la superficialità delle nuove generazioni, i ragazzi che si rimbambiscono davanti al Grande fratello”. per diventare militante di Forza Nuova la trafila è lunga. “ Devono studiare, essere sicuri di quello che stanno facendo. Ci vuole passione e sacrificio”, spiega Marco Mantovani, portavoce del gruppo. Il movimento funziona come un regime piramidale di ispirazione militare.
MOLTE REGOLE, DA RISPETTARE
Ai vertici, spesso, ex parà e legionari. Molte regole. Nessuna da infrangere, “ altrimenti sei fuori”. Si ritrovano nella sede di piazze Aspromonte, fanno i turni al bar, puliscono, aiutano per le serate. Una volta alla settimana esercizio ginnico, palestra. Poi preparano manifesti da portare davanti ai licei. “ Non sempre ci accolgono con il sorriso”, raccontano.
Anzi, “quando vedono il simbolo (una daga tra le lettere L e S, ndr), anche se sono d’accordo con il concetto, strappano lo striscione”. “ Il concetto”, il loro credo è presto detto: pensano che la famiglia ”sia la cosa più importante”; che l’aborto “ è un omicidio”; le unioni omosessuali” non devono neanche essere discusse perché sono contro natura”. E ancora : “ Il saluto romano deve essere centellinato. Un po’ come il segno della croce, altrimenti prende il suo valore simbolico”. Ovviamente Gianfranco Fini è “un traditore”. E poi la fatica, i sacrifici, le difficoltà a scuola e in famiglia. “ Non è facile essere forzanovisti. Ti guardano male, ti escludono. Da qualche tempo, però, il vento sta girando. Stiamo crescendo perchè intercettiamo il malessere di tanti ragazzi che cominciano a capire che nella vita bisogna credere in qualcosa”.
LA PIU’ ESTREMA DELLE IDEOLOGIE
Infatti, combattere l’indifferenza della società è uno dei punti principali della mentalità Hammer. Forse una delle più estreme tra le ideologie di destra. Sono riservati, molto riservati, praticamente impenetrabili. “La pubblicità non ci interessa. Non parliamo con i giornalisti da quasi 15 anni”. Se ne sono andati da Milano dopo l’addio a Cuore Nero, di cui sono stai co-fondatori. Dal 2007 stanno in una palazzina isolata nelle campagne di Bollate; in paese la via non la conosce nessuno “ma dov’è la casa degli skin” te lo dicono subito. I duri e puri sono una sessantina di militanti, “quelli che chiami e arrivano subito” (tra loro una decina di donne). Diverse centinaia i simpatizzanti. I loro concerti squarciano le notti di via Alfieri. Quasi ogni sera vanno in sede, una sorta di palestra dal pavimento bianco e rosso. Alle pareti i loro simboli, martelli incrociati, ritratti e busti di Benito Mussolini. In un angolo c’è il pub. Birra alla spina e cocktail dai nomi evocativi tipo “anima nera”. Felpa scura, testa rasata, molti tatuaggi. Sui loro corpi impazzano le croci celtiche, i profili del Duce. Anche loro operano sul territorio, aiutano le associazioni. Per esempio quelle contro la pedofilia o gli stupri. Organizzano presidi contro la violenza sulle donne. Preparano conferenze. E tornei di calcetto “per sensibilizzare su questi temi”.
Quando “scendono in piazza”, distribuiscono CD davanti alle scuole “e’ la nostra musica”, rock duro, metallari genere Malnatt, la band che canta le lodi della “razza bianca“. Ferocemente contrari all’aborto, sono solidali con gli immigrati (”ma gli aiuti devono arrivare nella patria d’origine“) Si dicono “agli antipodi dell’Islam” però rispettano la tenacia con cui i musulmani difendono la loro religione. Il governo? “E’ lo specchio di quello precedente anche se Silvio Berlusconi è simpatico” La lega? “sta facendo bene“.
UN IMPEGNO PER LA VITA
Gli Hammer si autofinanziano, sono indipendenti. E chiusi. Per diventare Hammere devi guadagnarti la fiducia: “dimostrare che vuoi questo come impegno per la vita” Piccoli passi, fatti di incontri, concerti. “Nessun combattimento con animali come raccontano in giro“, ride Stefano. Che continua: “La società e il mondo non ci piacciono. si fanno discussioni inutili, come quella sui trans per distrarre le persone dalle cose veramente importanti“. Con i camerati di Forza Nuova c’è “un buon rapporto” a Cuore Nero, invece, non perdonano l’apertura nei confronti dei gay. “Hanno aperto agli omosessuali…affari loro. Scioccante, però non è un gran problema” E tirano fuori il comunicato stampa congiunto con cui si rinnova la fiducia reciproca. E l’amiciizia con Francesco “Doppiomalto“, portavoce ed esponente della costola milanese di Casa Pound, di cui è il leader Gianluca Iannone. Il gruppo è in forte espansione, sopratutto nella Capitale. Forse è il meno radicale, in compenso attira tanti militanti e moltissimi simpatizzanti. a Milano hanno distribuito10 mila volantiniin tre mesi. I risultati, a sentire loro. ci sono. Grazie anche al gioco dell’oca. Che è poi un ciclo di conferenze sulla storia moderna (da Ambrosoli a Ezra Pound). “Chi vince è degno di far parte del nostro gruppo“. Il tutto nella sede di Via Pareto. Dve si discute di migranti: “Bisogna aiutarli, ma è necessario cambiare politica” E di diritti civili: “No all’aborto. si alle unioni di fatto tra eterosessuali” Loro, di violenza, non vogliono neanche sentire parlare. “Non c’entriamo nulla” E nemmeno di scontri ideologici. L’obiettivo, per tutti loro, è uno solo: crescere e moltiplicarsi.
Benedetta Argentieri, Sette 10 dicembre 2009