lunedì 20 dicembre 2010

Milano, Spazio 19-22 e la nuova stagione di Forza Nuova!

Il nostro buon senso, il rispetto delle regole e della convivenza civile ci hanno fatto decidere di rinviare l’inaugurazione della nostra nuova sede. Una decisione presa dopo febbrili contatti con varie istituzioni ma sopratutto i rappresentanti delle associazioni commercianti di C.so Buenos Aires che temevano che la città potesse essere messa a ferro e fuoco dai cessi sociali, come avvenuto pochi giorni fa a Roma. Milano e questo paese, infatti, sono ostaggio delle violenze dei “centri sociali” e di chi li spalleggia, come la CGIL e il PD.

Purtroppo in questa nazione di democratico non c’è nulla: Forza Nuova è un partito che si presenta alle elezioni ma evidentemente non ha diritto a manifestare come di prendere in affitto dei locali vinti tramite un regolare bando di concorso del Comune. A deciderlo sono sempre i soliti: violenti e questura.

Questa non è una nostra sconfitta, ma di chi governa questa città e di tutti i cittadini ai quali abbiamo voluto evitare le devastazioni come le abbiamo viste a Roma. A Roma non c’erano di mezzo i nemici fascisti ma le schegge impazzite di questo strano modio di gestire la politica e l’ordine pubblico.

Questa è una nostra vittoria. Forza Nuova ha dimostrato ancora una volta di avere la testa sulle spalle e di stare dalla parte della legalità e della ragione. Di essere un solido ed affidabile interlocutore politico. L’inaugurazione di Spazio 19-22 è solo rimandata ma è appena iniziata una nuova, grande e vincente stagione politica che ci vedrà impegnati in una entusiasmante campagna elettorale per l’elezione di sindaco e giunta comunale.

Ai violenti diciamo: prima o poi le nostre strade si incontreranno e il confronto sarà d’obbligo.

Forza Nuova Milano

http://www.youreporter.it/video_Blitz_militanti_Forza_Nuova_in_Corso_Buenos_Aires_1

IL BUON SENSO A DESTRA. E DALL’ALTRA PARTE I SOLITI PROVOCATORI.

di Renato Besana – Libero del 19 dicembre 2010

Il buon senso abita a destra: se ieri Milano ha evitato un pomeriggio di guerriglia urbana, stile Roma per intenderci, lo si deve ai nervi saldi di Forza Nuova, che ha rinunciato all’inaugurazione simbolica d’una nuova sede in corso Buenos Aires, prima accordata e poi negata dal Comune. La sinistra assortita invece ha egualmente tenuto la propria manifestazione di protesta, indetta contro il nulla, dal momento che era venuto meno il presupposto, o meglio il pretesto, per scendere in piazza, benché senza autorizzazione alcuna.
Questa volta, insieme alla teppaglia di centri sociali e affini, c’erano anche il Pd e la Cgil: gran brutto segnale, che ci riporta indietro di quarant’anni, quando la saldatura tra Pci, sindacato e movimentismo creò le condizioni favorevoli a una lunga stagione di violenza endemica, sfociata nel terrorismo. La scintilla è la stessa d’allora, un antifascismo militante che oggi soprattutto non ha più ragion d’essere (e che, alla fine, s’è di nuovo coagulato quale strumento di pressione sul governo di centrodestra, nazionale e cittadino, come testimoniano le scritte contro De Corato, fresche di giornata).
I ragazzi di Roberto Fiore si sono invece mostrati maturi e responsabili: pur di scongiurare il peggio hanno preferito mettere da parte le proprie ragioni, com’era già accaduto in altre occasioni. Le istituzioni, a questo punto, avrebbero il dovere di garantire la loro agibilità politica, anziché ostentare un accanimento che rasenta il grottesco, come nel caso del contratto d’affitto revocato da Palazzo Marino con argomenti ipocriti.
Milano non si smentisce mai: i centri sociali occupano dove e quando vogliono, in un droga party al Leonka c’è scappato il morto, alla Statale i gruppi antagonisti si sono addirittura presi un’aula, trasformandola in base operativa per le spedizioni punitive, in zona Navigli hanno stretto un patto con la delinquenza comune, violano ogni norma e provocano danni per milioni (basti pensare alla scia d’infami graffiti che lasciano dentro di sé dopo ogni corteo). Però la spuntano sempre: sembra che Comune, Questura e Prefettura facciano a gara per accontentarli. Forza Nuova agisce invece nel pieno rispetto della legalità, ma viene di continuo presa a calci e non può mettere il naso fuori dal suo stambugio in piazza Aspromonte. Un fulgido esempio di democrazia liberale, non c’è che dire.

Ecco comunque la panoramica della giornata nelle notizie di agenzia.

Ignazio La Russa: «Non conosco la materia giuridica sulla sede, ma trovo inaccettabile che ci sia chi vuole limitare in maniera preconcetta la libertà degli altri». Così il ministro della difesa a margine dell’inaugurazione del nuovo ponte sul Po tra Piacenza e San Rocco al Porto ha commentato la vicenda della sede di Forza Nuova in corso Buenos Aires con il presidio anti-fascista organizzato per oggi da Cgil, associazioni e partiti di centrosinistra. «Poi se c’erano ragioni per non consentire la sede non dico nulla – ha aggiunto – ma che sia una parte politica che ci ha abituato alla violenza a pretendere che altri non possano esercitare diritti in maniera preventiva mi sembra un segno assolutamente da condannare».
I rappresentanti di Forza Nuova hanno riconsegnato al Comune di Milano le chiavi del locale in Corso Buenos Aires che si erano regolarmente aggiudicati attraverso un bando pubblico ma che erano poi stati revocati dall’amministrazione per ragioni di ordine pubblico. La decisione fa seguito all’annuncio, già formalizzato ieri, di rinunciare alla inaugurazione della nuova sede. «Proseguiamo sulla linea della legalità – ha affermato il portavoce dei forzanovisti milanesi Marco Mantovani – resta fermo il nostro ricorso al Tar Siamo in trattative con il Comune di Milano abbiamo già avuto un incontro con il direttore generale, Antonio Acerbo, al quale abbiamo chiesto di assegnarci un bene confiscato alla mafia».
Si sono svolti senza incidenti i due appuntamenti che hanno caratterizzato il sabato milanese. Da un lato il presidio degli antifascisti in piazza Oberdan, dall’altro il dibatto nella sede di Forza Nuova in piazza Aspromonte. Un confronto a ‘distanza’ che si è concluso senza incidenti, nonostante la tensione della vigilia. Al centro della protesta degli antifascisti l’inaugurazione, in corso Buenos Aires, della nuova sede del partito di estrema destra concesso dal Comune. Un’autorizzazione poi revocata in seguito alle polemiche sollevate dalle associazioni, tra cui l’Anpi e la Cgil, e dal mondo della sinistra cittadina. Ieri Forza Nuova aveva annunciato in extremis che l’inaugurazione sarebbe stata rinviata per venire incontro alle esigenze dei commercianti e per evitare che Milano «fosse messa a ferro e fuoco dai centri sociali». I centri sociali, dopo tre ore di presidio al quale hanno partecipato circa mille persone, si sono allontanatati in direzioni di via Palestro, mentre i ragazzi di Forza Nuova sono rimasti nella loro sede sorvegliati a vista da polizia e carabinieri.
La protesta dei commercianti: ”Siamo tutti danneggiati. Per cosa e per chi manifestano? Se ne vadano a casa”. Dura reazione dei rappresentanti dei commercianti e i cittadini di corso Buenos Aires, presenti oggi in piazza Aspromonte per l’incontro nella sede storica di Forza Nuova, contro il presidio di protesta organizzato da sindacati e antifascisti in Porta Venezia. Secondo i commercianti, il presidio antifascista, indetto contro
l’iniziale scelta di Forza Nuova di inaugurare la nuova sede di corso Buenos Aires, poi revocata dal Comune, e’ una manifestazione “ingiustificata” dal momento che Forza Nuova, ”dimostrando grande senso civico”, ha deciso di disdire l’iniziativa e promuovere un incontro nella vecchia sede per evitare altre polemiche. L’accusa rivolta alle associazioni promotrici del presidio e’ che la loro presenza, con conseguente presidio di polizia, ha allontanato i clienti dai negozi del corso. “Rovinano il nostro lavoro – ha spiegato Paolo Uguccioni, presidente del Comitato Cittadini di Corso Buenos Aires-Venezia - i sindacati vadano a fare le loro trattative per i lavoratori, non vengano a rovinare un bel sabato in cui le famiglie dovrebbero venire a fare gli acquisti di Natale”.
La furia di Osnato: La decisione delle autorità dipubblica sicurezza di autorizzare il presidio antifascista in Corso Venezia a Milano contro l’annunciata apertura, poi annullata, di una nuova sede di Forza Nuova, ha scatenato le ire del vice coordinatore cittadino del Pdl Marco Osnato, che ha chiesto un intervento disciplinare del ministro dell’Interno Roberto Maroni nei confronti del questore e del prefetto.
“Ancora una volta Milano – ha detto Osnato – si vede vittima dei ricatti della sinistra estrema con la complicità del Pd: è sorprendente che dopo aver richiamato tutti al senso di responsabilità il questore e il prefetto di Milano abbiano autorizzato la manifestazione delle organizzazioni della sinistra istituzionale e di qualche vetero sessantottino in servizio permanente effettivo, contravvenendo agli accordi presi. Spero che l’ottimo ministro Maroni sappia valutare attentamente quanto avvenuto oggi a Milano rispetto alla capacità delle persone preposte alla gestione di un ordine pubblico che in realtà è in mano a quattro pseudo antagonisti”.
Osnato si sarebbe aspettato che le autorità di pubblica sicurezza tenessero la stessa linea di rigore adottata con l’estrema destra anche con il comitato antifascista. “Dopo aver spostato un comizio del Pdl in piazza Duomo – ha aggiunto Osnato – e dopo che Forza Nuova ha mostrato senso di responsabilità annullando la manifestazione in Corso Buenos Aires, dubito che in futuro questore e prefetto possano ancora avere la credibilità di chiedere mediazioni. Lo dico nei riguardi dei rappresentanti dei partiti ma soprattutto dei commercianti di Corso Buenos Aires che dopo aver vissuto qualche anno fa scene di guerriglia urbana hanno visto la loro via militarizzata nell’ultimo sabato di shopping prenatalizio per colpa di pochi black bloc resi istituzionali da Pd e Cgil”.

mercoledì 15 dicembre 2010

Sabato 18 dicembre, apre Spazio 19-22!


Forza Nuova Milano conferma l’inaugurazione della seconda sede in città del movimento politico in data 18 dicembre: il nuovo spazio, che si aggiunge alla storica presenza di piazza Aspromonte, si trova sotto il piano della strada pubblica di Corso Buenos Aires 19-22. Il nome del nuovo punto di ritrovo di FN sarà “Spazio 19-22”.

Il programma prevede un’apertura ufficiale alle 15 con un dibattito dal titolo “Le sedi del fascio si chiudono col fuoco” al quale prenderanno parte, tra gli altri, i consiglieri comunali del Pdl Aldo Brandirali e Marco Osnato e la consigliera provinciale Pdl Roberta Capotosti. Per il confronto abbiamo preso a prestito uno slogan molto in voga negli anni ’70: purtroppo ci sembra che ancora nel 2010 non sia tramontato il clima di contrapposizione violenta contro una cultura di destra non omologata. I fatti di questi ultimi giorni lo stanno a dimostrare: Forza Nuova ritiene manifestamente illegittima e grave la decisione presa il 10 dicembre u.s. dal Comune di Milano con la quale si procede a revocare il contratto d’affitto precedentemente con noi stipulato in data 23 novembre 2010. Torniamo a ricordare inoltre che Forza Nuova Milano si è aggiudicata l’assegnazione dell’unità immobiliare comunale di cui sopra con la partecipazione a un bando pubblico pubblicato dal Comune stesso. E che per l’assegnazione in oggetto verrà corrisposto un canone di affitto di poco più di 19mila euro annui.

Allora chiediamo all’amministrazione comunale: cos’è successo al Comune di Milano in questi 22 giorni passati tra la firma del contratto d’affitto e la successiva revoca?

La risposta la intuiamo dal provvedimento di revoca che ci è pervenuto a firma del direttore del Settore Demanio e Patrimonio del Comune di Milano. Vi si legge che si dispone la riconsegna dei locali appena concessi considerato che:

- “la notizia dell’assegnazione della predetta unità immobiliare ha avuto un ampio rilievo sulla stampa cittadina che ha suscitato giudizi estremamente negativi” ;
- la tensione di fatto creatasi “potrebbe sfociare in disordini e manifestazioni di piazza”;

- “detta unità immobiliare è stata concessa ad uso esclusivo a un partito politico la cui presenza origina manifestazioni di piazza con conseguente grave pregiudizio per la sicurezza urbana.”

Ritenendo illegittimo il provvedimento, Forza Nuova ha già provveduto a inviare tramite il proprio Ufficio Legale al Comune di Milano una lettera di diffida nella quale rigetta l’atto di revoca.
Inoltre, per ripristinare il proprio diritto di esercizio di parola e attività politica, garantito dalla Costituzione e dalle normative europee, Forza Nuova sta predisponendo:

- ricorso al Presidente della Repubblica;
- ricorso alla Corte di giustizia europea;
- ricorso al Tribunale amministrativo regionale.

Infine, Forza Nuova denuncia la gravità del comportamento tenuto dall’amministrazione comunale milanese per il portato politico di estrema debolezza: nell’atto di revoca, tra le motivazioni, si legge dei potenziali disordini di piazza che la sola presenza del partito originerebbe. Un attacco all’ordine e alla sicurezza dei cittadini non provocato quindi direttamente dai militanti di Forza Nuova ma dai loro diretti avversari e cioè la sinistra estrema dei centri sociali, dei collettivi e delle sigle sindacali più radicali. Soggetti che ripetutamente mettono a ferro e fuoco la città, andando a colpire tutti coloro che non la pensano come loro, partigiani e familiari delle vittime delle stragi compresi. Gli scontri tra questi soggetti e le forze dell’ordine hanno paralizzato negli ultimi anni la città e i suoi cittadini più e più volte. Succede in occasione degli sgomberi degli stabili illegalmente occupati, durante i “pacifici e colorati” cortei dei collettivi studenteschi, in occasione delle manifestazioni e delle commemorazioni ufficiali.

Forza Nuova non vuole provocare tensioni: Forza Nuova è un partito al quale la Costituzione garantisce il diritto di espressione e di rappresentanza politica ma gli scontri minacciati dalla sinistra antagonista ci tolgono il diritto di prendere in affitto – e non in maniera abusiva – locali pubblici. Un vero paradosso!

Strana democrazia e strano governo della città serpeggiano nella Milano del sindaco Moratti: che evidentemente tra i propri consulenti annovera esponenti della sinistra di lotta e di piazza.

Per questo sabato 18 noi saremo in Corso Buenos Aires!

Forza Nuova Milano

PROGRAMMA

Ore 15.00: inaugurazione ed apertura dello Spazio 19-22

Ore 15.30: “Le sedi del fascio si chiudono col fuoco” ovvero: la sinistra intolleranza. Parteciperanno al dibattito oltre ai rappresentanti dei movimenti d’Area, Aldo Brandirali, consigliere comunale PdL, Roberta Capotosti, consigliere provinciale PdL e Marco Osnato, vice coordinatore cittadino PdL.

Ore 17.30: Intervento del segretario nazionale On. Roberto Fiore

Ore 19.00: aperitivo rinforzato alla milanese

Ore 21.30: concerto della Decima Balder

Per tutta la giornata mostra fotografica sulle ultime azioni di Forza Nuova e Lotta Studentesca Milano.

Presidio Milano, 7 dicembre: Tra il grigio delle pecore si celano i lupi


Dalle 21.37: Dodicesima Disposizione Transitoria in concerto!

Milano, sabato 18 dicembre: apre Spazio Diciannove-Ventidue


Apprendiamo dai media che il sindaco moratti vorrebbe revocarci l’affitto dei nuovi locali di C.so Buenos Aires di cui abbiamo vinto regolarmente il bando di concorso. Noi non non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Nel caso la dovessimo ricevere, ricorreremmo nelle sedi opportune. Resta comunque inteso che sabato 18, anche con condizioni meteo avverse Forza Nuova inaugurerà lo SPAZIO 19-22. Chiediamo a tutti la massima mobilitazione. I militanti riceveranno le INFO attraverso i consueti canali.

Allora camerati, settimana prossima FN Milano inaugurerà la nuova sede di Corso Buenos Aires. Il nome? SPAZIO DICIANNOVE VENTIDUE ;-)Naturalmente ci aspettiamo che i soliti dinosauri dell’antifascismo dopo aver chiesto a quelle stesse Istituzioni che dicono di voler abbattere di vietarci “democraticamene “l’apertura, facciano finta di voler venirci a trovare. Anche a loro diciamo: se non avete paura del confronto, se non avete pregiudizi per davvero, se siete realmente democratici…sarete i benvenuti. Noi di pregiudizi non ne abbiamo.

Sabato 18, dalle 15.00 allo SPAZIO DICIANNOVE VENTIDUE

Di seguito un pò di rassegna stampa

FORZA NUOVA APRE NUOVA SEDE A MILANO IN UN LOCALE DEL COMUNE
(ANSA) – MILANO, 24 NOV – Il partito di Forza Nuova inaugurerà a Milano il prossimo 18 dicembre una nuova sede, dopo quella di piazza Aspromonte, in un locale di proprietà del Comune in corso Buenos Aires, famosa arteria dello shopping. La notizia è apparsa oggi sul sito web dell’organizzazione di estrema destra ed è stata confermata anche dall’amministrazione. «Abbiamo partecipato a un bando pubblico del Comune di Milano - ha affermato il portavoce di Forza Nuova Marco Mantovani - e ieri abbiamo sottoscritto il contratto: a differenza di altri non è nostra abitudine occupare illegalmente gli spazi, ma pagare regolarmente l’affitto». Consapevole delle polemiche che si scateneranno in città, Mantovani ha voluto puntualizzare: «Tutte le volte che facciamo qualcosa in città – ha affermato – c‘è sempre
qualche finto democratico che prova a mettere i bastoni tra le ruote: ricordo che siamo un partito che si presenta alle elezioni. Chi in nome dell’antifascismo vuole impedirci di esprimere è chi utilizza i metodi “fascisti” della violenza e dell’intimidazione, come quella che ha costretto recentemente Piero Sansonetti ad annullare la sua partecipazione a un nostro dibattito
». Dal Comune di Milano fanno intanto sapere che il bando vinto da Forza Nuova era dedicato ad
associazioni culturali e sociali e che l’istruttoria per le assegnazioni degli spazi è stata gestita in sede tecnica e non
politica, come normalmente avviene in questi casi, da un gruppo di esperti indicati dalla commissione consiliare Demanio.(ANSA).

Repubblica it: http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/24/foto/forza_nuova_trasloca_nella_nuova_sede_l_abbiamo_avuta_dal_comune_di_milano-9469057/1/

Radiopop: http://www.radiopopolare.it/fileadmin/notiziario/notiziario_07_00.mp3

Radiopop, cose che succedono in lombardia: (min 7.08): http://www.radiopopolare.it/fileadmin/notiziario/cose_che_20101125_2.mp3

Sede Forza Nuova, CAPOTOSTI (PDL): La Sinistra intollerante e antidemocratica non perde occasione per stare zitta

La consigliera Provinciale del PDL, Roberta CAPOTOSTI, in merito alle polemiche sorte in queste ore per bocca di numerosi e noti esponenti della sinistra antidemocratica milanese dichiara: “ E’ evidente come non mi stupisca di fronte alle pretestuose polemiche sollevate in queste ore da sedicenti difensori dei valori di “libertà” e “democrazia” a senso unico: qui si parla di regolare locazione di locali del Comune e non di occupazione abusiva a cui sono abituati!”
“Forza Nuova – continua CAPOTOSTI – è un movimento politico, distinto e distante da me per tante ragioni che, tuttavia, si presenta da sempre e regolarmente alle elezioni e che, a viso aperto e senza sotterfugi, ha inoltrato una domanda, regolarmente vagliata e valutata e che, avendo i requisiti richiesti è stata accolta. Non comprendo, pertanto, il motivo di tutta questa indignazione e, soprattutto, perché la stessa non sia stata sollevata quando altre sedi, di Comune e di Aler, sono state concesse a chi inneggia, con vanto, alla violenza e, sottolineo violenza, del proletariato contro il capitalismo o alla rivoluzione armata, indicandoli come punti qualificanti all’interno dei propri statuti.”
“Ci troviamo – conclude CAPOTOSTI – di fronte all’ennesima occasione in cui i soliti fomentatori d’odio hanno perso un’occasione per stare zitti. Insegnamenti da chi predica libertà e democrazia a parole e, nei fatti, le nega continuamente, non sono più tollerabili ed hanno decisamente stufato.”

Forza Nuova, Palazzo Marino tira dritto
Moratti: la sede? L’ho letto sui giornali
Polemica sull’assegnazione dello stabile all’organizzazione di estrema destra. Pisapia: “Vergogna”
Il Comune: “Procedure rispettate, è stato indetto un regolare bando”. Inaugurazione il 18 dicembre
di LAURA FUGNOLI

Il sindaco Letizia Moratti si è trincerata dietro un «non ne sapevo niente, l’ho appreso dalla stampa». Il giorno dopo l’annuncio dell’imminente inaugurazione, è ancora polemica sulla nuova sede del movimento fascista Forza Nuova, che aprirà i battenti in un immobile del Comune in corso Buenos Aires. Ha promesso verifiche, il sindaco, e quelle tecniche sono arrivate prontamente: «Forza Nuova — informa la nota del Comune — è stato l’unico soggetto a partecipare alla gara e quindi l’assegnazione è stata automatica». L’immobile risultava libero dal dicembre 2009, continua la nota di Palazzo Marino, «ed era importante che non venisse lasciato in stato d’abbandono».

La locandina e la nuova sede

«Nascondersi dietro al fatto che Fn abbia regolarmente partecipato al bando non attenua le responsabilità politiche dell’amministrazione comunale — ha dichiarato il candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia — il fascismo è anticostituzionale e Fn offende la memoria di chi è caduto per la libertà del nostro paese. Tutto ciò è ancor più scandaloso se si pensa che accade a Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza».

Il bando comunale per l’assegnazione dei 290 metri quadrati in corso Buenos Aires parlava chiaro: “Nei locali è vietato svolgere attività di sexy shop, kebaberia, money transfer, phone center e centro massaggi”. Nessuna preclusione all’uso degli spazi per attività politica di stampo nazifascista e xenofobo. E Forza Nuova, che non ha certo in mente di aprire una kebaberia, ha rispettato la procedura formale, ha presentato domanda offrendo 19mila euro di canone d’affitto, e ha vinto il bando. Tutto semplice, anche troppo.
Il 18 dicembre con una gran festa il partito dell’ultradestra aprirà nella via dello shopping «l’avamposto per conquistare una più larga fascia di elettori alle prossime elezioni comunali, visto che proprio il 18 presenteremo il nostro candidato sindaco alla città», dice il portavoce di Fn, Marco Mantovani.

Nulla di riprovevole secondo Carlo Fidanza, vicepresidente commissione Expo in quota Pdl con un passato nel Fronte della Gioventù e An: «Fn si è candidata alle elezioni europee, magari parteciperà alle prossime comunali e non mi sembra che nessuno l’abbia mai messa fuorilegge — dice Fidanza — è più preoccupante assistere alle manifestazioni di un centinaio di studenti per strada pronti a sfasciare la città». Rincara la dose Roberta Capotosti, consigliere provinciale Pdl: «Ci troviamo di fronte all’ennesima occasione in cui i soliti fomentatori d’odio e sedicenti difensori della “democrazia” hanno perso un’occasione per stare zitti» dice. In un attimo le sue parole circolano sul web, nei forum dell’estrema destra milanese che la definiscono “una vera donna che dimostra di avere le palle”.

Milano è una polveriera che fa in fretta a esplodere, dice il segretario metropolitano del Pd, Roberto Cornelli, secondo cui «l’apertura di una sede di un partito xenofobo sarebbe magari tollerabile in una città tranquilla, ma non certo a Milano dove i conflitti sono già pesanti». Per Cornelli, inoltre, non ci si può barricare dietro stupide scuse burocratiche: «Se nel bando di assegnazione si vieta di svolgere attività di kebab, alla stessa maniera basterebbe aggiungere “proibito essere xenofobi”. Tecnicamente sarebbe altrettanto semplice».

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/25/news/forza_nuova_palazzo_marino_tira_dritto_moratti_la_sede_l_ho_letto_sui_giornali-9513007/

Radiopop microfono aperto (dal minuto 10.00) spettacolo al minuto 14 Grin
http://www.radiopopolare.it/fileadmin/notiziario/lafinestra_1_26_11_2010.mp3

http://www.radiopopolare.it/fileadmin/notiziario/lafinestra_2_26_11_2010.mp3

La sinistra in zona: No alla sede di Forza Nuova in C.so Buenos Aires: http://www.lasinistrainzona.it/index.php?option=com_content&task=view&id=855&Itemid=139

mercoledì 1 dicembre 2010

4 dicembre: Brescia libera. Dall’immigrazione


Dopo aver assistito ai recenti ed ennesimi scontri con protagonisti immigrati a Brescia, nella famigerata zona di S.Faustino diventata tristemente nota in tutta Italia come zona di nessuno dove è lecito occupare un cantiere bloccandolo ed addebitandone le perdite alla comunità e dove è lecito obbligare alla chiusura i commercianti italiani incolpevoli vittime di questa autentica farsa, ci chiediamo, e con noi crediamo se lo chiedano molti bresciani, che fine abbiano fatto le istituzioni cittadine, quelle forze politiche che hanno vinto le ultime elezioni sulla scorta dell’ondata sicuritaria e che ora hanno abbandonato Brescia alla sua triste realtà di capoluogo col più alto tasso d’immigrazione (16% solo la regolare). Abbiamo appena attraversato una delle pagine più vergognose della storia recente cittadina: assordante il silenzio del Sostituto Sindaco Rolfi e della sua pseudo-intransigente Lega Nord, del fantasma Paroli e dell’intera sua amministrazione comunale, mentre la città è palesemente in balia di orde organizzate che nessuno, fino ad ora, ha avuto la volontà politica di contrastare. Forza Nuova, in questa situazione, vuole farsi portavoce di quella maggioranza silenziosa schifata da questa degenerazione sociale, dal lassismo di una politica lontana dalle problematiche della gente e dalla montante arroganza di questi stranieri che ormai occupano (in tutti i sensi) interi quartieri; quella maggioranza silenziosa che ogni giorno affronta le difficoltà di una condizione di vita sempre più dipendente dalla crisi economica, ma che, con dignità e rispetto, preferisce una volta di più rimboccarsi le maniche invece di lamentarsi pretestuosamente come le marmaglie comuniste a braccetto con gli stranieri regolarmente fanno indisturbate. In Europa la Cancelliera tedesca Angela Merkel prima (“il multiculuralismo in Germania è totalmente fallito”) e la Francia poi con il Presidente Sarkozy hanno ammesso quella realtà che fino a poco tempo fa veniva relegata ad eresia figlia di un estremismo fuori dai tempi. Pochi giorni fa chi ha deciso quasi dieci anni fa di imporci la moneta unica, si accorge soltanto oggi che “non tutto è andato come doveva andare”.. La società multirazziale, condizione inequivocabile per la sopravvivenza del mercato mondialista, partendo appunto dai presupposti economici e teorici più politicamente corretti possibili, ci fa assistere oggi alla nostra disintegrazione identitaria e culturale e ci porterà domani, qualora non si adottino forti misure che contrastino il fenomeno, a veri e propri scontri razziali nelle strade, davanti alle fabbriche, e fuori dalle scuole, in quella lotta di sopravvivenza che il Vecchio Continente dovrà affrontare di qui a breve. Sabato 4 dicembre prossimo Forza Nuova lancerà proprio a Brescia l’inizio di una forte mobilitazione per “liberarsi dall’immigrazione” iniziando con la raccolta firme per chiedere il blocco immediato del rilascio dei permessi di soggiorno. Il ritrovo è fissato per le ore 15 in Piazzale Arnaldo (vedi manifesto allegato). Forza Nuova, sia a livello locale che nazionale, si propone come alternativa ad un centro-destra ormai logoro immobilista ed impaurito e soprattutto ad una Lega che giorno dopo giorno gioca il suo bluff storico ai danni dei tanti cittadini che hanno scelto il sole delle alpi come alternativa ad una politica centralista, assistenziale e immigratoria, ma che oggi si accorgono che essa rappresenta a pieno l’emblema del predicare bene e razzolare malissimo

giovedì 25 novembre 2010

Milano, sabato 18 dicembre: Forza Nuova raddoppia! (2)



FORZA NUOVA APRE NUOVA SEDE A MILANO IN UN LOCALE DEL COMUNE


(ANSA) – MILANO, 24 NOV – Il partito di Forza Nuova inaugurerà a Milano il prossimo 18 dicembre una nuova sede, dopo quella di piazza Aspromonte, in un locale di proprietà del Comune in corso Buenos Aires, famosa arteria dello shopping. La notizia è apparsa oggi sul sito web dell’organizzazione di estrema destra ed è stata confermata anche dall’amministrazione. «Abbiamo partecipato a un bando pubblico del Comune di Milano - ha affermato il portavoce di Forza Nuova Marco Mantovani - e ieri abbiamo sottoscritto il contratto: a differenza di altri non è nostra abitudine occupare illegalmente gli spazi, ma pagare regolarmente l’affitto». Consapevole delle polemiche che si scateneranno in città, Mantovani ha voluto puntualizzare: «Tutte le volte che facciamo qualcosa in città – ha affermato – c‘è sempre
qualche finto democratico che prova a mettere i bastoni tra le ruote: ricordo che siamo un partito che si presenta alle elezioni. Chi in nome dell’antifascismo vuole impedirci di esprimere è chi utilizza i metodi “fascisti” della violenza e dell’intimidazione, come quella che ha costretto recentemente Piero Sansonetti ad annullare la sua partecipazione a un nostro dibattito
». Dal Comune di Milano fanno intanto sapere che il bando vinto da Forza Nuova era dedicato ad
associazioni culturali e sociali e che l’istruttoria per le assegnazioni degli spazi è stata gestita in sede tecnica e non
politica, come normalmente avviene in questi casi, da un gruppo di esperti indicati dalla commissione consiliare Demanio.(ANSA).




Radiopop: http://www.radiopopolare.it/fileadmin/notiziario/notiziario_07_00.mp3



Radiopop, cose che succedono in lombardia: (min 7.08): http://www.radiopopolare.it/fileadmin/notiziario/cose_che_20101125_2.mp3


Sede Forza Nuova, CAPOTOSTI (PDL): La Sinistra intollerante e antidemocratica non perde occasione per stare zitta

La consigliera Provinciale del PDL, Roberta CAPOTOSTI, in merito alle polemiche sorte in queste ore per bocca di numerosi e noti esponenti della sinistra antidemocratica milanese dichiara: “ E’ evidente come non mi stupisca di fronte alle pretestuose polemiche sollevate in queste ore da sedicenti difensori dei valori di “libertà” e “democrazia” a senso unico: qui si parla di regolare locazione di locali del Comune e non di occupazione abusiva a cui sono abituati!”
“Forza Nuova – continua CAPOTOSTI – è un movimento politico, distinto e distante da me per tante ragioni che, tuttavia, si presenta da sempre e regolarmente alle elezioni e che, a viso aperto e senza sotterfugi, ha inoltrato una domanda, regolarmente vagliata e valutata e che, avendo i requisiti richiesti è stata accolta. Non comprendo, pertanto, il motivo di tutta questa indignazione e, soprattutto, perché la stessa non sia stata sollevata quando altre sedi, di Comune e di Aler, sono state concesse a chi inneggia, con vanto, alla violenza e, sottolineo violenza, del proletariato contro il capitalismo o alla rivoluzione armata, indicandoli come punti qualificanti all’interno dei propri statuti.”
“Ci troviamo – conclude CAPOTOSTI – di fronte all’ennesima occasione in cui i soliti fomentatori d’odio hanno perso un’occasione per stare zitti. Insegnamenti da chi predica libertà e democrazia a parole e, nei fatti, le nega continuamente, non sono più tollerabili ed hanno decisamente stufato.”
Forza Nuova, Palazzo Marino tira drittoMoratti: la sede? L’ho letto sui giornaliPolemica sull’assegnazione dello stabile all’organizzazione di estrema destra. Pisapia: “Vergogna”Il Comune: “Procedure rispettate, è stato indetto un regolare bando”. Inaugurazione il 18 dicembredi LAURA FUGNOLI

Il sindaco Letizia Moratti si è trincerata dietro un «non ne sapevo niente, l’ho appreso dalla stampa». Il giorno dopo l’annuncio dell’imminente inaugurazione, è ancora polemica sulla nuova sede del movimento fascista Forza Nuova, che aprirà i battenti in un immobile del Comune in corso Buenos Aires. Ha promesso verifiche, il sindaco, e quelle tecniche sono arrivate prontamente: «Forza Nuova — informa la nota del Comune — è stato l’unico soggetto a partecipare alla gara e quindi l’assegnazione è stata automatica». L’immobile risultava libero dal dicembre 2009, continua la nota di Palazzo Marino, «ed era importante che non venisse lasciato in stato d’abbandono».
La locandina e la nuova sede
«Nascondersi dietro al fatto che Fn abbia regolarmente partecipato al bando non attenua le responsabilità politiche dell’amministrazione comunale — ha dichiarato il candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia — il fascismo è anticostituzionale e Fn offende la memoria di chi è caduto per la libertà del nostro paese. Tutto ciò è ancor più scandaloso se si pensa che accade a Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza».
Il bando comunale per l’assegnazione dei 290 metri quadrati in corso Buenos Aires parlava chiaro: “Nei locali è vietato svolgere attività di sexy shop, kebaberia, money transfer, phone center e centro massaggi”. Nessuna preclusione all’uso degli spazi per attività politica di stampo nazifascista e xenofobo. E Forza Nuova, che non ha certo in mente di aprire una kebaberia, ha rispettato la procedura formale, ha presentato domanda offrendo 19mila euro di canone d’affitto, e ha vinto il bando. Tutto semplice, anche troppo.Il 18 dicembre con una gran festa il partito dell’ultradestra aprirà nella via dello shopping «l’avamposto per conquistare una più larga fascia di elettori alle prossime elezioni comunali, visto che proprio il 18 presenteremo il nostro candidato sindaco alla città», dice il portavoce di Fn, Marco Mantovani.
Nulla di riprovevole secondo Carlo Fidanza, vicepresidente commissione Expo in quota Pdl con un passato nel Fronte della Gioventù e An: «Fn si è candidata alle elezioni europee, magari parteciperà alle prossime comunali e non mi sembra che nessuno l’abbia mai messa fuorilegge — dice Fidanza — è più preoccupante assistere alle manifestazioni di un centinaio di studenti per strada pronti a sfasciare la città». Rincara la dose Roberta Capotosti, consigliere provinciale Pdl: «Ci troviamo di fronte all’ennesima occasione in cui i soliti fomentatori d’odio e sedicenti difensori della “democrazia” hanno perso un’occasione per stare zitti» dice. In un attimo le sue parole circolano sul web, nei forum dell’estrema destra milanese che la definiscono “una vera donna che dimostra di avere le palle”.
Milano è una polveriera che fa in fretta a esplodere, dice il segretario metropolitano del Pd, Roberto Cornelli, secondo cui «l’apertura di una sede di un partito xenofobo sarebbe magari tollerabile in una città tranquilla, ma non certo a Milano dove i conflitti sono già pesanti». Per Cornelli, inoltre, non ci si può barricare dietro stupide scuse burocratiche: «Se nel bando di assegnazione si vieta di svolgere attività di kebab, alla stessa maniera basterebbe aggiungere “proibito essere xenofobi”. Tecnicamente sarebbe altrettanto semplice».

Radiopop microfono aperto (dal minuto 10.00) spettacolo al minuto 14

lunedì 22 novembre 2010

La beffa di Lotta Studentesca all'Avogadro

“L’Avogadro è Nero perchè questo colore rappresenta la negazione assoluta, il NO radicale. Il menefreghismo assoluto al sistema ed ai suoi servi, il rifiuto di ogni compromesso. Siamo noi e continuiamo ad essere noi fieri e spavaldi da soli contro tutti e tutto!”. Così uno dei militanti di Lotta studentesca protagonista dell’occupazione dell’Avogadro spiega le ragioni dell’iniziativa che ha avuto un’ampia ribalta mediatica, anche grazie a un falso d’autore. Per attrarre i giornalisti, infatti, gli occupanti si sono inventati un inesistente faccia a faccia con il ministro Meloni sull’impatto della riforma Gelmini sui bamboccioni. Occupazione di destra, ministro ex leader di Azione giovani, i colleghi hanno abboccato senza controllare la fondatezza dell’appuntamento. E così sono accorsi numerosi …
L’occupazione raccontata dai protagonisti
Sono le 5:30 di Giovedì 18 novembre quando un gruppo di 30 studenti fa irruzione nell’Avogadro, storico liceo romano del quartiere Coppedè, nel giro di un’ora i ragazzi hanno barricato tutte le entrate possibili (tre) utilizzando vecchi banchi trovati sul retro e destinati alla discarica.
Intorno alle 6 arriva a scuola la Preside e comincia ad intimare lo sgombero minacciando ripercussioni scolastiche (bocciature 5 in condotta ecc), gli “Avogadrini” non si lasciano intimidire e proseguono l’occupazione, contro la Riforma Gelmini, contro i tagli all’istruzione, per la sicurezza degli edifici scolastici.
Verso le 8 incominciano ad arrivare gli studenti e senza pensarci due volte, spinti dalla rabbia verso questo sistema scuola e la voglia di lottare per il proprio futuro, aderiscono all’occupazione, così in poco tempo i ragazzi all’interno della scuola aumentano e da 30 diventano 80.
L’orologio segna le 8:30 quando arrivano i “compagni” dell’Avogadro ed iniziano a protestare contro questa protesta, dicendo che non accettano le modalità con cui è stata occupata la scuola (?!?!?), la puzza del loro fegato si sente lontano un miglio non gli va giù che alla testa di questa occupazione ci sia Lotta Studentesca. Le ridicole proteste dei “compagni” non hanno seguito e verso le 11 ormai gli studenti all’interno sono più di un centinaio, viene esposto lo striscione “AVOGADRO OCCUPATO” ed il rappresentante di Lotta Studentesca, guida dell’occupazione, tiene un assemblea dove ringrazia la partecipazione.
Intorno all’ora di pranzo incominciano ad arrivare i militanti di Lotta Studentesca per svolgere il servizio d’ordine ed evitare il danneggiamento della scuola, viene esposto uno striscione di 10 metri circa con la scritta “occupato” e vengono decisi i corsi e gli eventi per Venerdì, gli eventi stabiliti variano di tipologia sono programmati corsi informativi sulla riforma Gelmini, cineforum, corsi di cucina e corsi di recupero scolastici.
Verso le 19 viene raggiunto un accordo con la preside. Durante la sera alcuni esterni alla scuola provano a entrare intenzionati a fare macello, ma vengono allontanati dal servizio d’ordine, con essi si allontana una decina di studenti dell’Avogadro che voleva solo danneggiare la scuola.
Arriva la notte e mentre gli studenti rimasti dormono 5 militanti di Lotta Studentesca sorvegliano la scuola e danno una ripulita.
E’ Venerdì mattina e mentre alcuni studenti, che hanno dormito a casa, portano la colazione per chi ha continuato ad occupare la sede centrale della scuola durante la notte nella succursale a via Cirenaica gli studenti che non hanno aderito all’occupazione, aderenti al COSA, COllettivo Studenti Avogadro, organizzano, fomentati da professori e vicepreside, una contro-protesta davanti alla centrale occupata.
Sono le 14 quando si forma davanti alla scuola un presidio Anti-Fascista (?!?!?!?!) contro l’occupazione di Lotta Studentesca. Buona parte degli studenti esce dalla scuola intimoriti dalla tensione che ormai si è creata, ma la scuola continua a rimanere in mano ad una ventina di militanti di Lotta Studentesca che espongono uno striscione che dice “Noi Rivoluzionari voi servi! Avogadro Occupato”. I due fronti si battano a colpi di slogan.
La pregiudiziale antifascista ancora una volta mina la portata della protesta studentesca: decine di studenti che invece di fare un fronte comune per una scuola migliore si arrocca dietro al solito “fuori i fascisti dalle scuole”.
Memorabile il coro degli studenti di LS che dalle scale della sede centrale intonano “Bella ciao” a mo di sberleffo, tutti col sorriso sulle labbra, mentre dall’altra parte del cancello il COSA impallidisce dalla rabbia.
Sono presenti anche agenti della DIGOS e un certo numero di giornalisti, richiamati da un altro colpo di genio dei ragazzi di LS: un inesistente incontro col Ministro Meloni, per discutere delle ripercussioni che questa riforma scolastica avrà sui “bamboccioni” di domani.
Dopo mezz’ora gli studenti della che intendevano “assaltare” la centrale e cacciare i fascisti, ormai stanchi e delusi, se ne vanno. Come da programma alle 18 l’Avogadro occupato da Lotta Studentesca apre le porte a tutti per far seguire una conferenza sui problemi all’edilizia scolastica e della sicurezza. Finita la conferenza, che ha riscosso buona partecipazione, alle 19 Lotta Studentesca riconsegna la scuola alla Preside senza nessun danno e pulita (persino meglio di prima!!!).
Lotta Studentesca ha occupato l’Avogadro per protestare contro la riforma Gelmini, unita a molti altri studenti d’Italia, i “compagni” hanno cercato di dividere questo movimento di protesta connotandolo con un solo colore politico, per fortuna non ci sono riusciti.

http://fascinazione.blogspot.com/2010/11/avogadro-la-beffa-di-lotta-studentesca.html?spref=fb

giovedì 11 novembre 2010

Milano, sabato 18 dicembre: nuovo avamposto in città di Forza Nuova e Lotta Studentesca!



Forza Nuova e Lotta Studentesca raddoppiano a Milano. Il 18 dicembre, non prendete impegni: tutti alla grande inaugurazione della nuova sede in zona stra-centrale. Festa dalle 15.00 a notte fonda. Free antifa zone.

Seguiranno INFO dettagliate.

Ciao Saverio, guarda come mi diverto.

domenica 24 ottobre 2010

Forza Nuova Milano al consolato ungherese: libertà per Gyorgy



Milano, 23 ottobre 2010. Oggi nel giorno dell’anniversario della ribellione anticomunista del 1956, vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai nostri fratelli e camerati ungheresi che si trovano in carcere solo per aver scelto di combattere la corruzione del loro governo. Con un’operazione davanti la rappresentanza ungherese a Milano abbiamo voluto esprimere la nostra vicinanza ai tre camerati incarcerati e in particolare al grande combattente Gyorgy Budahàzy.

Oggi pomeriggio, mentre il nostro fratello Laszlo sta continuando uno sciopero della fame iniziato ieri notte in compagnia di altri 63 camerati, i militanti di Forza Nuova e Lotta Studentesca hanno esposto uno stricione davanti al consolato ungherese: ” Libertà per Budahàzy”.

Forza Nuova Milano

lunedì 4 ottobre 2010

Sabato 2 ottobre, Forza Nuova al Manzoni contro l’intolleranza antifascista

Le agenzie divulgano la notizia che i militanti di Forza Nuova si presenteranno al Manzoni per volantinare contro l’aggressione antifascista subita la settimana prima. 60 zecche vs 10 camerati.

MILANO: FORZA NUOVA, DOMANI VOLANTINAGGIO DAVANTI A LICEO MANZONI =
SABATO SCORSO LO SCONTRO CON GLI ANTAGONISTI IN CUI RIMASE
FERITO UN RAGAZZO

Milano, 1 ott. – (Adnkronos) – Nuovi scontri in vista tra Forza
Nuova e antagonisti. I ragazzi di estrema destra sono pronti a tornare
domani, a una settimana esatta dai tafferugli, davanti al liceo
Manzoni, in via Orazio a Milano, per un nuovo volantinaggio. Le
indiscrezioni trovano sempre piu’ conferma negli ambienti vicini al
partito di estrema destra. Mentre negli uffici della Digos guidata da
Bruno Megale s’indaga ancora sull’episodio di sabato in cui e’ rimasto
ferito un 25enne di estrema destra, i due gruppi ‘riaffilano’ gli
artigli.

La ‘sfida’ non si e’ mai interrotta, almeno sul web, ma domani
antagonisti e militanti potrebbero trovarsi nuovamente faccia a
faccia. E’ gia’ pronto e solo da distribuire il volantino, firmato da
Lotta Studentesca Milano’, per ribadire che i ragazzi di estrema
destra non hanno paura. “I giovani di Lotta Studentesca -si legge nel
volantino- sono stati aggrediti per puri motivi ideologici. Chi voleva
volantinare delle idee si e’ visto aggredito da vecchi dinosauri dei
centri sociali. Chi voleva propagandare le idee del futuro che stanno
facendo strada nelle scuole e negli atenei si e’ visto piovere addosso
la violenza e l’odio dell’intolleranza di chi ha a cuore tutto meno
che il futuro della scuola, il nostro futuro!
“.

L’appuntamento dunque e’ per domani, spiegano i militanti di
Forza Nuova, per dire che “La paura genera intolleranza. Lotta
Studentesca non ha paura
“. E dopo sabato scorso c’e’ poco da
sorridere: il bilancio e’ stato di spranghe e bottiglie usate da
entrambe le parti e di una ventina di militanti identificati dagli
uomini della Questura. Anche in quel caso le possibili tensioni erano
state annunciate dal tam tam su Internet che annunciava l’intenzione
dei giovani dell’estrema destra di volantinare, dopo la comparsa sui
muri di alcune scritte neofasciste.

I nostri arrivano, come da programma…






…ma dove son finiti i pirati della tortuga…forse alla pari non si sentono a loro agio?


Ecco l'eroica reazione degli antifà:

domenica 26 settembre 2010

Milano, 25 settembre, Manzoni: chi c'era sa

Sono le 13.00 e in via Caminadella arrivano una decina di giovani forzanovisti. Repubblica ha pubblicato la notizia che al blasonato liceo Classico Manzoni.ci sarebbe stato un volantinaggio dei nostri.

Il tam tam tra le zecche corre veloce via internet.

La Digos, qualche giorno prima ci ha vietato un banchetto politico in piazza S.Babila.
La Digos è informata della nostra attività di oggi davanti alla scuola, tanto da tele
fonarci la mattina presto per i dettagli.

La Digos blocca i nostri ragazzi nella via.

La Digos presidia via Orazio e lo slargo davanti al Manzoni. In pochi minuti proprio da quella direzione arrivano una settantina di appartenenti ai cessi sociali milanesi che si sono riuniti per l’occasione.
Sono armati di tutto punto. Bastoni, pietre, spranghe, assi di legno. E sono passati indisturbati davanti alla Digos. Quella stessa Digos che continua a tenere bloccati i nostri imepedendogli di fatto una legittima difesa.

Le zecche, proprio come fanno le iene con i leoni stanno a debita distanza, abbozzano patetici attacchi contro i nostri ragazzi disarmati tentando di circondare in 20 contro uno, chi dei nostri si trova avanti a tutti. Lanciano la loro pattumiera.

Toni ha la faccia insanguinata, un paio di camerati lo strappano dai prodi antifà che sono riusciti a circondarlo. Una zecca scivola e picchia la faccia sul duro cemento sporcandolo di rosso.

Lo sguardo di Toni, immortalato oggi da tutti giornali è il nostro sguardo. Il suo odio è il nostro. Guardatelo bene: noi non abbiamo paura. Ci si vede. Presto.

Forza Nuova Milano
Alcune agenzie:
MILANO: FORZA NUOVA, NOI VITTIME DI AGGRESSIONE ORGANIZZATA =
STAMANE SCONTRO CON ANTAGONISTI DAVANTI AL LICEO MANZONI

Milano, 25 set. (Adnkronos) – I ragazzi di Forza Nuova,
protagonisti degli scontri avvenuti stamane davanti alla sede
del’istituto Manzoni a Milano non ci stanno a passare da “violenti e
provocatori”. Il portavoce milanese, Marco Mantovani, parla di
“un’aggressione organizzata” che ha visto di fronte “dieci contro 70″.
Negli scontri e’ rimasto ferito un 25enne, da lungo tempo militante
del partito di estrema destra. Per lui, “colpito con un sasso sono
stati necessari -spiega- due punti di sutura in testa”.
La ricostruzione di quanto accaduto e’ precisa: “Stavamo
raggiungendo il Manzoni per andare a volantinare. Un’attivita’ di cui
avevamo informato la Digos quando, in via Caminadella, sono spuntati
una settantina di ragazzi, con caschi e sciarpe, armati di bastoni,
sassi e bottiglie”.
Una sorta di ‘agguato’ che segue altri episodi tra i due gruppi,
ultimo “alcune scritte di minacce lasciate da alcuni antagonisti sotto
casa di un militante”, spiega il portavoce di Forza Nuova. Per
‘vendicare’ quell’affronto e spiegare che “non abbiamo paura di
nessuna minaccia e nulla fermera’ la nostra azione politica, stavamo
andando a distribuire i volantini. I violenti -conclude- non siamo
noi”.

(ANSA) – MILANO, 25 SET - Rischia di essere un anno
scolastico caldo a Milano, dove, oggi davanti al Liceo Classico
Manzoni sono scoppiati dei tafferugli quando una decina di
esponenti di vari ambienti dell’estrema destra cittadina, che
intendevano volantinare all’esterno, sono stati aggrediti da un
folto gruppo di giovani dell’area antagonista.
Il bilancio e’ di un ferito non grave, di un paio di contusi
e di una decina di giovani di destra identificati. Ma l’episodio
potrebbe segnare profondamente la serenita’ tra gli studenti
dell’istituto, da tempo al centro di tensioni politiche e che
oggi apparivano divisi nel valutare la linea da tenere dopo i
tafferugli. Molti di essi, davanti alla scuola, pur rivendicando
una ”linea antifascista” hanno preso le distanze dall’azione
violenta.
Possibili tensioni erano gia’ state annunciate dal tam tam
scolastico e su internet per l’intenzione dei giovani
dell’estrema destra di volantinare, dopo che scritte neofasciste
erano state lasciate sui muri e dopo alcuni spintoni e calci
volati ieri tra studenti di sinistra e giovani vicini alla Lega.
Ad un certo punto, pochi minuti dopo le 13, mentre una
cinquantina di giovani liceali si trovava in presidio, sono
arrivate alcune decine di attivisti dell’area antagonista,
alcuni dei quali, armati di bastoni e catene, si sono subito
diretti verso il gruppetto di una decina di neofascisti che da
via Caminadella stava dirigendosi verso il liceo. Il blitz ha
colto di sorpresa le forze dell’ordine presenti sul posto e il
gruppo e’ riuscito ad arrivare a contatto con i giovani
dell’estrema destra. Ne e’ nato un breve scambio di colpi fino a
quando polizia e carabinieri si sono frapposti definitivamente.
Dopo alcuni ulteriori lanci di bottiglie (un giovane di destra
sanguinava vistosamente dal volto), i ragazzi di destra sono
stati allontanati dalla polizia e la situazione e’ tornata alla
calma. La polizia si e’ schierata in forze lungo tutte le vie
adiacenti, mentre il gruppo di una cinquantina di giovani
antagonisti si e’ allontanato in direzione Porta Ticinese, e la
Digos ha seguito i giovani di estrema destra per evitare che
tornassero nei pressi del liceo.
Si e’ creata pero’ una evidente spaccatura, tra i liceali.
Tra i tanti ragazzi rimasti a discutere davanti all’ingresso del
liceo, in via Olona, dopo l’allontanamento dei neo fascisti e
degli antagonisti non c’era infatti accordo su come commentare
pubblicamente l’episodio. Alcuni avrebbero voluto appoggiare
l’azione, ma la maggior parte preferiva prendere le distanze
quanto meno dall’aggressione. ”Noi dobbiamo dirlo che tra quei
giovani dei centri sociali non ce ne era neanche uno dei
nostri”, urlava una ragazzina. ”Si, ma domani sui giornali
scriveranno che al Manzoni e’ morto l’antifascismo”, replicava
un compagno. ”Per me era meglio se stavano a studiare, qui di
casini ne abbiamo gia’ abbastanza”, diceva un’altra ragazza.
”Solo due o tre anni fa sarebbe stato impossibile sentire cose
simili”, hanno commentato, poco distanti, due agenti della
digos.(ANSA).

MILANO: FIORE (FN), QUESTORE SI DIMETTA DOPO SCONTRI AL MANZONI =
Milano, 25 set. (Adnkronos) – “A noi non interessa la logica
degli opposti estremismi ma pretendiamo di poter fare attivita’ come
costituzionalmente garanti. Le dimissioni del Questore mi paiono il
minimo: fare politica deve essere un diritto per tutti”. Il segretario
di Forza Nuova, Roberto Fiore, interviene dopo gli scontri avvenuti
vicino al liceo Manzoni a Milano tra militanti di estrema destra e
antagonisti.
“Quanto accaduto oggi e’ di una gravita’ inaudita -sottolinea- e
se possibile altrettanto grave e’ l’atteggiamento di alcuni organi di
informazione che davanti ad un’aggressione manifesta blaterano di
opposti estremismi e di provocazioni da parte del nostro partito”.
L’episodio di oggi “ha visto dieci tra i nostri ragazzi venir
attaccati da settanta persone. Qui non si tratta di rissa, si tratta
di un attacco unilaterale, e mi chiedo -conclude- come sia possibile
oggi che un partito politico non possa effettuare un volantinaggio in
serenita’”.

TAFFERUGLI LICEO MANZONI: FIORE, NON ABBASSEREMO LA GUARDIA
(V. ‘TAFFERUGLI DAVANTI AL…’ DELLE 13.20)
(ANSA) – MASSA,(MASSA CARRARA) 25 SET
- ”Solidarieta’ ai
miei giovani militanti di Milano che sono stati aggrediti da
alcuni militanti di estrema sinistra. Questo ci insegni a non
abbassare mai la guardia”. Roberto Fiore, segretario nazionale
di Forza Nuova, ha commentato cosi’ gli scontri avvenuti a
Milano tra i giovani di Forza Nuova e un gruppo di estrema
sinistra.
”So che sono finiti in questura solo i nostri, solo i
militanti di Forza Nuova – ha aggiunto Fiore parlando a margine
dell’inaugurazione della nuova sede di FN a Massa (Massa
Carrara) – e questo e’ uno scandalo, perche’ tutti hanno visto
che l’aggressione e’ partita dalla sinistra. Si e’ trattato di
un vero e proprio attacco. Attenzione a non farci intimidire”.

Un commento (che non piace ai compagni) da indymerda lombardia
non c’è stato nessuno scontro. i “compagni”, una sessantina, armati di tutto e di +, che lanciavano fumogeni e bottiglie. I “fasci” che cercavano di stare uniti per difendersi da un eventuale scontro fisico (che non c’è stato). l’unica cosa che può definirsi “scontro” è stata una carica di botte e ombrellate in testa ad un fascio che si è staccato dal gruppo (o forse non si è mai unito) e si è scagliato da solo contro i compagni. poi i suoi amici fasci si sono lanciati per cercare di tirarlo fuori.. tra un cazzotto e l’altro. oltretutto il ferito è stato 1 SOLO, quindi smettetela di parlare di botte o di scontri quando è stato un cazzo di tafferuglio cagoso. i fasci erano solo 10 e gli antifa 60, se ci fosse stato un vero scontro i fasci a quest’ora dovevano essere sotto il cemento. bravi, avete fatto andare via i neofascisti che da un po’ di tempo rompevano i coglioni in tutta milano… ma smettetela di enfatizzare la cosa, non c’è stato nulla di eroico.

uno studente del manzoni che ha assistito alla scena.








martedì 21 settembre 2010

Milano, scuola elementare di Via Paravia. Il pianto dell’unico bambino italiano: “Parlano tutti in arabo, non capisco”


Test fallito in via Paravia. Parlano i genitori di uno dei due piccoli tra 19 stranieri. Loris non vuole andare in classe. "Teniamo a casa nostro figlio e cerchiamo un'altra scuola".


Adesso cercano una nuova elementare. “Ma siamo preoccupati per i bimbi arabi: come impareranno la nostra lingua se restano tra loro? Credevamo in questa scuola nella integrazione, nello scambio di culture. Siamo stati ingenui ma le istituzioni non possono esserlo”. A parlare è Giada Zaini, 33 anni. “Lui in quella classe non vuole più andare. Piange, dice che si sente diverso, che i suoi compagni fra loro parlano arabo e lui non capisce”. Loris ha 6 anni ed era uno dei due bambini italiani iscritti nell’unica classe prima delle elementari di via Paravia, assieme a 19 compagni stranieri, quasi tutti nordafricani.

“Il nostro è stato un esperimento fallito e se ci penso mi sento in colpa con Loris”, dice ora mamma Giada, che lo aveva portato in quella scuola di proposito, di modo che potesse stare con alcuni suoi compagni dell’asilo. Ragazzini stranieri, ovviamente, a cui il piccolo è affezionato. Ma una volta entrato in aula “ha capito che lì lo straniero era lui” spiega il papà, Massimiliano Casali, 33 anni, allenatore di cavalli da corsa. Da due giorni Giada e Massimiliano fanno il giro delle scuole del quartiere, chiedendo di potere iscrivere il figlio in una classe “dove ci siano almeno un po’ di italiani”. L’impatto è stato brutale. “Il primo giorno di lezioni – racconta la mamma – sono entrata nell’aula e avrei voluto fotografare i bambini, tutti insieme. Alcuni genitori, forse egiziani, me lo hanno impedito in modo brusco. Mi hanno detto che non mi sarei dovuta permettere di fotografare i loro figli, e che avrei dovuto inquadrare mio figlio da solo al banco”. Convinta che “fra italiani e stranieri non c’è differenza e l’integrazione è importante”, si aspettava un benvenuto diverso.

Per iscrivere Loris nella “scuola ghetto” di via Paravia aveva dovuto bisticciare con Mara, la suocera, che l’aveva messa in guardia: “Una scuola senza italiani è una cosa fuori dal mondo”. Giada ha tenuto duro. Pensava che il fatto di avere in classe un paio di amichetti sarebbe stato più importante rispetto alla nazionalità dei compagni. Ma alla prova dei fatti si è dovuta ricredere. Se l’episodio della fotografia ha fatto vacillare la convinzione multiculturale della mamma, il papà ha capito in quale situazione era finito suo figlio quando ha chiesto alla preside di iscrivere il bambino all’ora di religione. “Non sono cattolico praticante – racconta – ma mi sarebbe piaciuto che Loris la frequentasse. Sua nonna ci tiene, e il cattolicesimo è una parte importante della nostra cultura. La preside mi ha spiegato che però rischiava di ritrovarsi solo in classe, dal momento che tutti gli altri bambini avrebbero probabilmente scelto l’ora alternativa”. Tornato a casa la sera, arrabbiato e deluso, ha dovuto consolare il figlio in lacrime, diverso perché italiano. Ed è finita così l’avventura dei genitori di Loris, la cui buona volontà di integrazione si è schiantata contro il disastro dell’amministrazione. E lo stesso destino subirà l’altra bimba italiana della classe: i suoi genitori stanno cercando un’altra scuola.

In via Paravia ci sarà quindi una prima elementare composta solo da bambini stranieri, una classe che in realtà non dovrebbe esistere. Il ministro Gelmini ha infatti varato un regolamento che prevede il tetto del 30 per cento per gli stranieri in ogni classe, per mettere fine “alle scuole ghetto”. Peccato che, a forza di deroghe, in Lombardia il principio non sia stato applicato in nessuna delle 129 scuole che sforavano il tetto. Oltre a via Paravia ci sono molte altre classi dove gli italiani sono minoranza. Alle medie di via General Govone, ad esempio, è italiano uno studente su tre: il famoso 30 per cento, ma al contrario.

“Adesso la nostra unica preoccupazione è trovare una nuova scuola per Loris – dice Giada – siamo stati ingenui, ma le istituzioni non possono esserlo. Lo dico anche per i bimbi stranieri: come potranno imparare bene l’italiano se non lo parlano nemmeno fra di loro?”. Il direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio, a cui Giada e Massimiliano hanno scritto ieri per raccontare la loro vicenda, da un anno e mezzo promette che “presto l’inaccettabile situazione di via Paravia sarà affrontata”. Per ora di concreto c’è la convocazione di una riunione con la preside Agnese Banfi, in programma domani “per chiedere spiegazioni”.

di FRANCO VANNI, Repubblica.it

mercoledì 15 settembre 2010

Economia, 250 laureati in Cattolica esclusi dalle magistrali

Milano,15 Settembre 2010. Escono le graduatorie per l’accesso e alle magistrali, e con grande sorpresa, a pochi giorni dall’ inizio delle lezioni, numerosi studenti si ritrovano fuori.

Durante il percorso triennale, a questi stessi studenti, è sempre stato detto di non badar tanto alla media, e seguendo tale consiglio, si sono visti sorpassare in graduatoria da laureati esterni.

E’ giusto dire che tale problema, si è verificato solo per gli studenti che avevano richiesto l’ammissione alla laurea magistrale in Management, mentre per gli altri tre corsi di laurea, Mercati e strategia, Economia e Legislazione d’impresa, tale problema non si è verificato.

Possibile, ci chiediamo noi, che l’università non abbia informato gli studenti sui criteri d’ammissione? Possibile, inoltre, che la stessa università, viste le più di 700 domande d’ammissione arrivate ad Agosto, non abbiano pre-avvisato gli studenti circa l’eventuale non ammissione?

Qualsiasi sia il motivo, IL DIRITTO ALLO STUDIO AI LAUREATI IN UNICATT NON è STATO GARANTITO, chiediamo dunque, per gli anni futuri, più chiarezza e che venga garantito un canale preferenziale ai nostri laureati.

Il Cuib d’ Avanguardia

www.cuibavanguardia.wordpress.com

martedì 14 settembre 2010

Milano, Cattedre scoperte, attività ridotte la scuola “tagliata” riparte nel caos

È una scuola dimezzata quella che è cominciata ieri per 433mila studenti fra città e provincia. Nelle classi mancano 1.425 insegnanti, che i presidi dovranno cercare fra i supplenti precari rimasti senza cattedra. Quasi ovunque si fa lezione a orario ridotto, e in molte elementari la mensa è ancora chiusa. Alle superiori, riformate dal governo, non va meglio.

La nomina dei supplenti annuali si è conclusa sabato scorso, e restano buchi di orario che i presidi cercano di colmare in corsa. Al classico Carducci le cattedre vuote sono tre. Allo scientifico Einstein sono due i docenti da trovare, altrettanti al Marconi, e al Leonardo da Vinci rimangono da coprire tredici ore di inglese. All’alberghiero Vespucci mancano tre insegnanti, al tecnico Gentileschi sei, al professionale Marelli sette. Non si salva nemmeno il liceo musicale Tenca: ai ragazzini di prima iscritti al nuovo indirizzo mancano due insegnanti.

Al direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio, che aveva promesso “un avvio di anno con tutti gli insegnanti in classe”, la Cgil chiede le dimissioni: “Assieme alla Gelmini - si legge in una lettera aperta - lei è artefice del più grave danno che la scuola milanese ha subito dal dopoguerra”. I tagli di insegnanti, 1.300 fra Milano e hinterland, hanno eroso la qualità del tempo pieno alle elementari, che con meno insegnanti si è inceppato.

Alla scuola di via Salici, dove i ragazzini sono stati mandati a casa alle 12.30, la vice preside Vania Zadro allarga le braccia: “Non sappiamo se attiveremo i laboratori”, dice. Stessa situazione alla scuola Montessori, dove sono state annullate le uscite didattiche. “Noi insegnanti siamo un numero insufficiente - dice la vice preside Luisa Sabbatini - fatichiamo a coprire l’orario scolastico”. In quasi tutte le elementari il tempo pieno in almeno una sezione viene garantito solo alternando più maestre, fino a cinque, visto che il rapporto di due docenti per classe è venuto meno. Una situazione che ha scatenato una valanga di proteste.

I precari della scuola domani alle 18 saranno in presidio davanti al provveditorato. Mille supplenti annuali fra Milano e provincia rischiano di trovarsi disoccupati, visto che le scuole non chiameranno che metà dei docenti senza contratto. E mentre i precari si preparano a fare ricorsi, incassano l’appoggio di Cgil e Cisl, che scrivono al provveditore Giuliana Pupazzoni “per sapere le ragioni di meccanismi di assegnazione delle cattedre poco chiari”.

Ieri il Pd ha distribuito volantini “contro lo sfascio della scuola pubblica” di fronte a cento scuole, e oggi alle 20.30 partirà da via Amoretti a Quarto Oggiaro la fiaccolata degli insegnanti dell’istituto professionale Greppi, che si oppongono alla privatizzazione della scuola. Proteste anche all’istituto professionale Meroni, a Lissone, dove la chiusura di due classi costringe gli studenti a rivolgersi a scuole molto distanti.

Nel clima incandescente dell’avvio, i militanti di Forza Nuova hanno approfittato per aprire la stagione della passione politica nei licei. Sui muri di fronte ai classici Manzoni, Berchet e Carducci hanno scritto “good morning, siamo tornati”, come monito ai collettivi studenteschi. Ma a preoccupare i ragazzi, più che le contese fra i gruppi politici, sono gli stravolgimenti di orario introdotti dalla riforma. La durata delle lezioni viene portata a 60 minuti, da 55 che erano, e si riduce il numero delle ore settimanali negli istituti tecnici e professionali.

“Staremo a casa sabato, ma dovremo rientrare a scuola venerdì pomeriggio - dice un ragazzo di terza all’istituto commerciale Schiapparelli Gramsci - rispetto allo scorso anno perdiamo quattro ore di informatica”.

di TIZIANA DE GIORGIO e FRANCO VANNI, Repubblica.it

14 settembre 2010

venerdì 10 settembre 2010

Atreju blindata: c’è Maroni. Forza Nuova aggira i blocchi e consegna la tessera

Bergamo non si ripeterà. Le minacce di Maroni, il ministro di polizia pregiudicato per aver fatto a botte con i poliziotti, sono state attuate un’altra volta. Ci avevano provato gli ultrà juventini domenica a Torino alla festa della Lega ma l’unico che era riuscito a bucare il filtro era stato un giovane in carrozzella, cinicamente ritenuto inoffensivo. Stavolta, invece, a incappare nelle strette maglie dei controlli sono stati una ventina di militanti romani di Forza nuova, decisi a consumare una protesta simbolica contro la tessera del tifoso. Gli ordini erano severissimi: fermare tutti agli ingressi, non far passare nessuno, identificare tutti ma un manipolo è riuscito ad aggirare la blindatura di Colle Oppio, tradizionale luogo della festa giovanile della destra romana.
Dodici persone sono state bloccate dalla Polizia – rende noto l’Adnkronos – mentre tentavano di avvicinarsi alla spicciolata all’area della manifestazione ‘Atreju’, organizzata dai giovani del Popolo della Libertà, in cui oggi è intervenuto, tra le altre autorità, il Ministro dell’Interno Roberto Maroni. È successo intorno alle 17,30, in due diverse circostanze in via di San Gregorio e in viale Parco del Celio. I dodici, di cui alcuni gravitanti nell’area di Forza Nuova sono stati accompagnati in ufficio per l’identificazione e sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria per manifestazione non autorizzata. I servizi per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica in occasione dell’evento, attentamente pianificati con ordinanza di servizio e preceduti da un tavolo tecnico presieduto dal Questore, hanno consentito che tutto si svolgesse regolarmente.
Un comunicato del gruppo rivendica l’iniziativa: «Forza Nuova ha contestato oggi alla festa dei giovani del Pdl ‘Atreju 2010′ il Ministro degli Interni Roberto Maroni» consegnandogli la ‘Tessera del politico numero 1′ come segno di protesta nei confronti della tessera del tifoso.«Mentre molti politici sono noti corrotti, i cittadini vengono preventivamente schedati Maroni dovrebbe pensare di più alla sicurezza degli italiani, occuparsi dei rom che cacciati dalla Francia arrivano a Roma, all’immigrazione che aveva promesso di fermare ma non ha fatto. Ed i dati parlano chiaro e svelano le menzogne leghiste.Una ventina di militanti di Forza Nuova sono stati fermati»
E il leader romano di Forza nuova, Gianguido Saletnich smentisce la versione dell’agenzia di stampa, in un commento a questo post che io ho deciso di spostare qui nel testo principale: “Non ci sono state denunce, la nostra azione era goliardica: abbiamo consegnato a Maroni, perchè si sappia che l’azione è riuscita perchè alcuni dei nostri erano riusciti ad entrare, la Tessere del Politico, la numero 1 per esprimere la nostra contrarietà ad un provvedimento che di fatto non risolve il problema sicurezza, discrimina i tifosi di calcio rispetto agli altri tifosi, evidenzia ancora una volta i privilegi della casta perchè tutti i politici condannati con sentenza in giudicato accedono comunque liberamente agli stadi, e condanna oltremodo i tifosi che per aver magari lanciato un fumogeno una volta sono bannati a vita dagli stadi“.

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