FORZA NUOVA APRE NUOVA SEDE A MILANO IN UN LOCALE DEL COMUNE
(ANSA) – MILANO, 24 NOV – Il partito di Forza Nuova inaugurerà a Milano il prossimo 18 dicembre una nuova sede, dopo quella di piazza Aspromonte, in un locale di proprietà del Comune in corso Buenos Aires, famosa arteria dello shopping. La notizia è apparsa oggi sul sito web dell’organizzazione di estrema destra ed è stata confermata anche dall’amministrazione. «Abbiamo partecipato a un bando pubblico del Comune di Milano - ha affermato il portavoce di Forza Nuova Marco Mantovani - e ieri abbiamo sottoscritto il contratto: a differenza di altri non è nostra abitudine occupare illegalmente gli spazi, ma pagare regolarmente l’affitto». Consapevole delle polemiche che si scateneranno in città, Mantovani ha voluto puntualizzare: «Tutte le volte che facciamo qualcosa in città – ha affermato – c‘è sempre
qualche finto democratico che prova a mettere i bastoni tra le ruote: ricordo che siamo un partito che si presenta alle elezioni. Chi in nome dell’antifascismo vuole impedirci di esprimere è chi utilizza i metodi “fascisti” della violenza e dell’intimidazione, come quella che ha costretto recentemente Piero Sansonetti ad annullare la sua partecipazione a un nostro dibattito». Dal Comune di Milano fanno intanto sapere che il bando vinto da Forza Nuova era dedicato ad
associazioni culturali e sociali e che l’istruttoria per le assegnazioni degli spazi è stata gestita in sede tecnica e non
politica, come normalmente avviene in questi casi, da un gruppo di esperti indicati dalla commissione consiliare Demanio.(ANSA).
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“Forza Nuova – continua CAPOTOSTI – è un movimento politico, distinto e distante da me per tante ragioni che, tuttavia, si presenta da sempre e regolarmente alle elezioni e che, a viso aperto e senza sotterfugi, ha inoltrato una domanda, regolarmente vagliata e valutata e che, avendo i requisiti richiesti è stata accolta. Non comprendo, pertanto, il motivo di tutta questa indignazione e, soprattutto, perché la stessa non sia stata sollevata quando altre sedi, di Comune e di Aler, sono state concesse a chi inneggia, con vanto, alla violenza e, sottolineo violenza, del proletariato contro il capitalismo o alla rivoluzione armata, indicandoli come punti qualificanti all’interno dei propri statuti.”
“Ci troviamo – conclude CAPOTOSTI – di fronte all’ennesima occasione in cui i soliti fomentatori d’odio hanno perso un’occasione per stare zitti. Insegnamenti da chi predica libertà e democrazia a parole e, nei fatti, le nega continuamente, non sono più tollerabili ed hanno decisamente stufato.”
Il sindaco Letizia Moratti si è trincerata dietro un «non ne sapevo niente, l’ho appreso dalla stampa». Il giorno dopo l’annuncio dell’imminente inaugurazione, è ancora polemica sulla nuova sede del movimento fascista Forza Nuova, che aprirà i battenti in un immobile del Comune in corso Buenos Aires. Ha promesso verifiche, il sindaco, e quelle tecniche sono arrivate prontamente: «Forza Nuova — informa la nota del Comune — è stato l’unico soggetto a partecipare alla gara e quindi l’assegnazione è stata automatica». L’immobile risultava libero dal dicembre 2009, continua la nota di Palazzo Marino, «ed era importante che non venisse lasciato in stato d’abbandono».
La locandina e la nuova sede
«Nascondersi dietro al fatto che Fn abbia regolarmente partecipato al bando non attenua le responsabilità politiche dell’amministrazione comunale — ha dichiarato il candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia — il fascismo è anticostituzionale e Fn offende la memoria di chi è caduto per la libertà del nostro paese. Tutto ciò è ancor più scandaloso se si pensa che accade a Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza».
Il bando comunale per l’assegnazione dei 290 metri quadrati in corso Buenos Aires parlava chiaro: “Nei locali è vietato svolgere attività di sexy shop, kebaberia, money transfer, phone center e centro massaggi”. Nessuna preclusione all’uso degli spazi per attività politica di stampo nazifascista e xenofobo. E Forza Nuova, che non ha certo in mente di aprire una kebaberia, ha rispettato la procedura formale, ha presentato domanda offrendo 19mila euro di canone d’affitto, e ha vinto il bando. Tutto semplice, anche troppo.Il 18 dicembre con una gran festa il partito dell’ultradestra aprirà nella via dello shopping «l’avamposto per conquistare una più larga fascia di elettori alle prossime elezioni comunali, visto che proprio il 18 presenteremo il nostro candidato sindaco alla città», dice il portavoce di Fn, Marco Mantovani.
Nulla di riprovevole secondo Carlo Fidanza, vicepresidente commissione Expo in quota Pdl con un passato nel Fronte della Gioventù e An: «Fn si è candidata alle elezioni europee, magari parteciperà alle prossime comunali e non mi sembra che nessuno l’abbia mai messa fuorilegge — dice Fidanza — è più preoccupante assistere alle manifestazioni di un centinaio di studenti per strada pronti a sfasciare la città». Rincara la dose Roberta Capotosti, consigliere provinciale Pdl: «Ci troviamo di fronte all’ennesima occasione in cui i soliti fomentatori d’odio e sedicenti difensori della “democrazia” hanno perso un’occasione per stare zitti» dice. In un attimo le sue parole circolano sul web, nei forum dell’estrema destra milanese che la definiscono “una vera donna che dimostra di avere le palle”.
Milano è una polveriera che fa in fretta a esplodere, dice il segretario metropolitano del Pd, Roberto Cornelli, secondo cui «l’apertura di una sede di un partito xenofobo sarebbe magari tollerabile in una città tranquilla, ma non certo a Milano dove i conflitti sono già pesanti». Per Cornelli, inoltre, non ci si può barricare dietro stupide scuse burocratiche: «Se nel bando di assegnazione si vieta di svolgere attività di kebab, alla stessa maniera basterebbe aggiungere “proibito essere xenofobi”. Tecnicamente sarebbe altrettanto semplice».
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