Lotta Studentesca: discutiamo sulla libertà di espressione. La risposta: «La propaganda razzista è altro»
MILANO – Un dibattito pubblico sulla libertà di espressione, lo propone Forza Nuova dopo gli scontri di sabato mattina per un loro volantinaggio davanti al liceo classico Berchet. E vorrebbero come ospite proprio lo studente che ha raccontato di aver preso (da loro) due pugni in faccia per aver rifiutato i volantini.Mentre i collettivi su Facebook chiamano a raccolta gli studenti («né al Berchet né altrove fuori i fasci dalla scuole») e preparano uno «spezzone antifascista» per il corteo di venerdì mattina, Forza Nuova rivendica una libertà di espressione che sabato, davanti alla scuola di via Commenda, sarebbe stata negata.
Ieri il comunicato sul sito di Forza Nuova: «Alcuni giovani di Lotta Studentesca che sabato volantinavano al Berchet sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente da studenti che volevano impedirne l’azione politica. Alcuni giornali hanno anche parlato di aggressione antisemita, smentita fra l’altro dal diretto interessato. Invitiamo quello studente e chi non ha paura a un confronto pubblico. La paura genera pregiudizi».
Il liceale del Berchet, iscritto al quinto anno e rappresentante degli studenti, conferma l’aggressione («preso a pugni, ma non perché ebreo») e respinge l’invito: «La libertà di espressione è una cosa, la propaganda su xenofobia e razzismo è altro. Loro sono liberi di volantinare, io di rifiutare il loro volantino che parla di “orde di immigrati”. E rifiuto anche il loro dibattito pubblico».
Volantinaggi a scuola e libertà di espressione. «Viene garantita solo ad alcuni», è la denuncia di Forza Nuova. Mentre il leghista Matteo Salvini meno di un mese fa aveva polemizzato quando il sindaco Pisapia era stato invitato al «suo» liceo Berchet: «Nelle scuole di Milano parla solo la sinistra», sosteneva il capogruppo del Carroccio. Salvini aveva parlato di «discriminazione»: «Mi sono reso disponibile a intervenire in tutti gli istituti della città, nessuno mi ha invitato. Nemmeno il mio ex liceo, il Manzoni». Un invito per Salvini infine è arrivato. Oggi incontrerà gli studenti del liceo scientifico Leonardo da Vinci, con l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino.
Ieri il comunicato sul sito di Forza Nuova: «Alcuni giovani di Lotta Studentesca che sabato volantinavano al Berchet sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente da studenti che volevano impedirne l’azione politica. Alcuni giornali hanno anche parlato di aggressione antisemita, smentita fra l’altro dal diretto interessato. Invitiamo quello studente e chi non ha paura a un confronto pubblico. La paura genera pregiudizi».
Il liceale del Berchet, iscritto al quinto anno e rappresentante degli studenti, conferma l’aggressione («preso a pugni, ma non perché ebreo») e respinge l’invito: «La libertà di espressione è una cosa, la propaganda su xenofobia e razzismo è altro. Loro sono liberi di volantinare, io di rifiutare il loro volantino che parla di “orde di immigrati”. E rifiuto anche il loro dibattito pubblico».
Volantinaggi a scuola e libertà di espressione. «Viene garantita solo ad alcuni», è la denuncia di Forza Nuova. Mentre il leghista Matteo Salvini meno di un mese fa aveva polemizzato quando il sindaco Pisapia era stato invitato al «suo» liceo Berchet: «Nelle scuole di Milano parla solo la sinistra», sosteneva il capogruppo del Carroccio. Salvini aveva parlato di «discriminazione»: «Mi sono reso disponibile a intervenire in tutti gli istituti della città, nessuno mi ha invitato. Nemmeno il mio ex liceo, il Manzoni». Un invito per Salvini infine è arrivato. Oggi incontrerà gli studenti del liceo scientifico Leonardo da Vinci, con l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino.
Corriere della Sera
Federica Cavadini
6 marzo 2012
Signori che dire…parlano di razzismo e xenofobia ma sono i primi ad evitare il confronto con quelli diversi da loro. Forse perchè non hanno nulla da dire. Forse perchè sono proprio loro ad essere imbevuti di pregiudizi. Forse perchè sanno di non essere dalla parte della ragione.