il diavolo ti accarezza vuole l’anima…
Il Santo Padre Benedetto XVI nel suo viaggio apostolico in Croazia ha invitato i cattolici a non convivere ma a sposarsi con il sacramento del matrimonio e a fare numerosi figli. Subito l’agenzia ANSA, che non è neutrale ma è evidentemente di sinistra, ha riportato una dichiarazione dell’onorevole del PD Paola Concia che diceva: “ il Papa ha ragione” ma subito la leader degli omosessualisti italiani, che ha lasciato il marito e oggi convive con una lesbica tedesca, ribadiva: “ e’ assolutamente vero e sono d’accordo che bisogna impegnarsi a costruire legami duraturi. Allora diamo la possibilità a tutti coloro che si amano e vogliono impegnarsi di sposarsi” e ancora affermava: “ Sposarsi è un obbligo, si faccia in modo che chi vuole costruire un progetto di vita insieme possa farlo, a prescindere dall’orientamento sessuale”. Orbene tutto l’argomentare confusionario e immorale della Concia sulla legalizzazione civile dei matrimoni omosessuali si basa in gran parte sul fatto che l’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con un colpo di mano antiscientifico non considera più l’omosessualità una malattia psichica.
La definizione OMS di salute è anche, a ben vedere, il criterio in base al quale la voce omosessualità nel 1980 e la voce pedofilia nel 1994 sono state espunte dal Manuale dell’Associazione degli Psichiatri Americani (APA), a meno che non siano “ego – distonic”. Che significa questo? Che in campo psicologico , essi considerano l’omosessualità come un disordine non già in sè stessa, ma soltanto quando non è voluta dalla persona, quando è “problematica”, “vissuta male”, cioè quando è ego – distonic (ecco il relativismo): tale approccio del Diagnostic and Statical Manual of Mental Disorders. Rovert Spitzer, docente di psichiatria alla Columbus University di New York, nel 1973 fu tra gli esperti che sollecitarono una revisione critica degli studi sull’omosessualità; era presidente del comitato della nomenclatura del Diagnostic and Statical manual of Mental Desorders dell’APA. Grazie alla sua autorità scientifica le tendenze omosessuali furono cancellate come “disordine” dal manuale dell’APA e vennero riclassificate come condizione normale: l’omosessualità non è più un disturbo del comportamento se l’omosessuale non ne soffre (cioè se non è ego – distonic). Ciò avvenne anche quando un sondaggio indipendente, realizzato fra gli psichiatri statunitensi mentre il Manual era in preparazione, mostrava che la maggioranza di essi consideravano l’omosessualità come un disordine del comportamento. Quella accolta dal Manual non è una posizione di carattere scientifico, ma una decisione puramente ideologico – politica, non nata da alcun tipo di ricerca psicologica che potesse spiegarla o giustificarla. Una presa di posizione relativista nel campo della psicologia, secondo la quale ogni considerazione sull’omosessualità – e non solo – deve essere non di tipo oggettivo, ma di tipo soggettivo. Se il soggetto, cioè, si sente gratificato dagli atti omosessuali esso è da considerarsi normale .
Nel 1994 il consiglio direttivo dell’APA ha tolto dal settore delle patologie del Manual anche la pedofilia, e con le stesse motivazioni: la pedofilia sarebbe un disordine soltanto se il pedofilo soffre per la sua pedofilia. In Francia nel 1981 il Ministero della Sanità radia questa perversione dal catalogo delle malattie mentali. Questo dunque il criterio della moderna medicina mondiale che è stato enunciato dall’OMS. Che pensare al riguardo? Nel libro degli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio, riguardo al “Discernimento degli spiriti” la Prima Regola (n. 314) insegna: “Nelle persone che vanno di peccato mortale il nemico suole comunemente proporre loro piaceri apparenti, occupando la loro immaginazione con diletti e piaceri sensuali, per meglio ritenerle e immergerle nei loro vizi e peccati; in tali persone lo spirito buono usa un modo contrario, pungendole e rimordendo loro la coscienza con i rimproveri della ragione [rimarchevole questo “rimproveri della ragione” in relazione alla legge naturale]”: cioè rendendole ego – distonic! Confrontando questa dottrina con i criteri dell’OMS e delle organizzazioni mondialiste (i criteri della Medicina dei diritti), ben si vede come il capovolgimento sia totale, poiché in base alle definizioni OMS lo stato di peccato mortale indotto e mantenuto dal nemico con l’inoculare all’immaginazione piaceri e diletti sensuali apparenti corrisponde alla “salute” (in quanto non è percepito soggettivamente come disturbante), mentre l’azione dello spirito buono che punge e rimorde la coscienza (rendendo così ego – distonic ma offrendo insieme, perciò stesso, lo spiraglio – per pura Grazia di Dio – alla riforma salutare della propria vita), esattamente questo corrisponde invece, per l’OMS, alla “malattia”! L’opposizione non potrebbe essere più speculare e dovrebbe dirla lunga – per chi vuole intenderla – sul marchio ispiratore di simili elucubrazioni. Ancora una volta per guardare al livello più profondo bisogna riferirsi al Catechismo ed al piano soprannaturale: è su questo piano che le cose si definiscono nella loro radice, anche se quell’aspetto può non essere il più facile da riconoscersi a sguardi puramente umani, e può addirittura urtare la nostra sensibilità moderna, così malata di naturalismo e di giustificazionismo e di misericordiosismo (misericordia che comunque è riservata solo al peccatore pentito, mai al male in se stesso: il peccato non ha diritti).
Cosa insegna il Catechismo riguardo a siffatte impostazioni, ed ancor più, a riguardo ai provvedimenti legislativi (ad esse ispirati), nonché a tutti gli atti di governo in senso lato, ai provvedimenti amministrativi ed attuativi, alle campagne mediatiche collegate, fattori tutti permissivi o addirittura intesi a promuovere – fino di fatto ad imporli – ogni sorta di abiezioni e disordini? Che si tratta di risoluzioni in contrasto con la Legge Divina non solo positiva, ma anche solo naturale, e che le società civili non possono ribellarsi a tal segno contro Dio senza trascinare i popoli nell’estrema rovina. Il peccato impuro contro natura è infatti tra i peccati più gravi e funesti (il secondo dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio), “perché direttamente contrari al bene dell’umanità e odiosissimi, tanto che provocano, più degli altri, i castighi di Dio” (Catechismo di S. Pio X, n. 154). Inoltre la legalizzazione del peccato impuro contro natura ha, nell’Europa cattolica, tutto il sapore di un altro peccato “tra i più gravi e funesti”: il peccato contro lo Spirito Santo, che consiste nell’impugnare la verità conosciuta (terzo dei sei peccati contro lo Spirito Santo). Sembra che i governi dell’Europa civilizzata dal cristianesimo vogliano lanciare a Dio l’estrema sfida della loro apostasia da Cristo proclamando, col liberalizzare i peggiori peccati, che non c’è né Legge morale né Dio, autore della Legge. Se a questo aggiungiamo l’omicidio volontario degli innocenti (primo dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio), vediamo bene quanto gridino le leggi europee e nazionali che stanno realizzando con rapidità crescente i disegni settari di rivoluzione omosessuale della società.
(Articolo di Don Marcello Stanzione, tratto dal sito “Riscossa Cristiana”).
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