Purtroppo in questa nazione di democratico non c’è nulla: Forza Nuova è un partito che si presenta alle elezioni ma evidentemente non ha diritto a manifestare come di prendere in affitto dei locali vinti tramite un regolare bando di concorso del Comune. A deciderlo sono sempre i soliti: violenti e questura.
Questa non è una nostra sconfitta, ma di chi governa questa città e di tutti i cittadini ai quali abbiamo voluto evitare le devastazioni come le abbiamo viste a Roma. A Roma non c’erano di mezzo i nemici fascisti ma le schegge impazzite di questo strano modio di gestire la politica e l’ordine pubblico.
Questa è una nostra vittoria. Forza Nuova ha dimostrato ancora una volta di avere la testa sulle spalle e di stare dalla parte della legalità e della ragione. Di essere un solido ed affidabile interlocutore politico. L’inaugurazione di Spazio 19-22 è solo rimandata ma è appena iniziata una nuova, grande e vincente stagione politica che ci vedrà impegnati in una entusiasmante campagna elettorale per l’elezione di sindaco e giunta comunale.
Ai violenti diciamo: prima o poi le nostre strade si incontreranno e il confronto sarà d’obbligo.
Forza Nuova Milano
http://www.youreporter.it/video_Blitz_militanti_Forza_Nuova_in_Corso_Buenos_Aires_1
IL BUON SENSO A DESTRA. E DALL’ALTRA PARTE I SOLITI PROVOCATORI.
di Renato Besana – Libero del 19 dicembre 2010
Il buon senso abita a destra: se ieri Milano ha evitato un pomeriggio di guerriglia urbana, stile Roma per intenderci, lo si deve ai nervi saldi di Forza Nuova, che ha rinunciato all’inaugurazione simbolica d’una nuova sede in corso Buenos Aires, prima accordata e poi negata dal Comune. La sinistra assortita invece ha egualmente tenuto la propria manifestazione di protesta, indetta contro il nulla, dal momento che era venuto meno il presupposto, o meglio il pretesto, per scendere in piazza, benché senza autorizzazione alcuna.
Questa volta, insieme alla teppaglia di centri sociali e affini, c’erano anche il Pd e la Cgil: gran brutto segnale, che ci riporta indietro di quarant’anni, quando la saldatura tra Pci, sindacato e movimentismo creò le condizioni favorevoli a una lunga stagione di violenza endemica, sfociata nel terrorismo. La scintilla è la stessa d’allora, un antifascismo militante che oggi soprattutto non ha più ragion d’essere (e che, alla fine, s’è di nuovo coagulato quale strumento di pressione sul governo di centrodestra, nazionale e cittadino, come testimoniano le scritte contro De Corato, fresche di giornata).
I ragazzi di Roberto Fiore si sono invece mostrati maturi e responsabili: pur di scongiurare il peggio hanno preferito mettere da parte le proprie ragioni, com’era già accaduto in altre occasioni. Le istituzioni, a questo punto, avrebbero il dovere di garantire la loro agibilità politica, anziché ostentare un accanimento che rasenta il grottesco, come nel caso del contratto d’affitto revocato da Palazzo Marino con argomenti ipocriti.
Milano non si smentisce mai: i centri sociali occupano dove e quando vogliono, in un droga party al Leonka c’è scappato il morto, alla Statale i gruppi antagonisti si sono addirittura presi un’aula, trasformandola in base operativa per le spedizioni punitive, in zona Navigli hanno stretto un patto con la delinquenza comune, violano ogni norma e provocano danni per milioni (basti pensare alla scia d’infami graffiti che lasciano dentro di sé dopo ogni corteo). Però la spuntano sempre: sembra che Comune, Questura e Prefettura facciano a gara per accontentarli. Forza Nuova agisce invece nel pieno rispetto della legalità, ma viene di continuo presa a calci e non può mettere il naso fuori dal suo stambugio in piazza Aspromonte. Un fulgido esempio di democrazia liberale, non c’è che dire.
l’iniziale scelta di Forza Nuova di inaugurare la nuova sede di corso Buenos Aires, poi revocata dal Comune, e’ una manifestazione “ingiustificata” dal momento che Forza Nuova, ”dimostrando grande senso civico”, ha deciso di disdire l’iniziativa e promuovere un incontro nella vecchia sede per evitare altre polemiche. L’accusa rivolta alle associazioni promotrici del presidio e’ che la loro presenza, con conseguente presidio di polizia, ha allontanato i clienti dai negozi del corso. “Rovinano il nostro lavoro – ha spiegato Paolo Uguccioni, presidente del Comitato Cittadini di Corso Buenos Aires-Venezia - i sindacati vadano a fare le loro trattative per i lavoratori, non vengano a rovinare un bel sabato in cui le famiglie dovrebbero venire a fare gli acquisti di Natale”.
La furia di Osnato: La decisione delle autorità dipubblica sicurezza di autorizzare il presidio antifascista in Corso Venezia a Milano contro l’annunciata apertura, poi annullata, di una nuova sede di Forza Nuova, ha scatenato le ire del vice coordinatore cittadino del Pdl Marco Osnato, che ha chiesto un intervento disciplinare del ministro dell’Interno Roberto Maroni nei confronti del questore e del prefetto.
“Ancora una volta Milano – ha detto Osnato – si vede vittima dei ricatti della sinistra estrema con la complicità del Pd: è sorprendente che dopo aver richiamato tutti al senso di responsabilità il questore e il prefetto di Milano abbiano autorizzato la manifestazione delle organizzazioni della sinistra istituzionale e di qualche vetero sessantottino in servizio permanente effettivo, contravvenendo agli accordi presi. Spero che l’ottimo ministro Maroni sappia valutare attentamente quanto avvenuto oggi a Milano rispetto alla capacità delle persone preposte alla gestione di un ordine pubblico che in realtà è in mano a quattro pseudo antagonisti”.
Osnato si sarebbe aspettato che le autorità di pubblica sicurezza tenessero la stessa linea di rigore adottata con l’estrema destra anche con il comitato antifascista. “Dopo aver spostato un comizio del Pdl in piazza Duomo – ha aggiunto Osnato – e dopo che Forza Nuova ha mostrato senso di responsabilità annullando la manifestazione in Corso Buenos Aires, dubito che in futuro questore e prefetto possano ancora avere la credibilità di chiedere mediazioni. Lo dico nei riguardi dei rappresentanti dei partiti ma soprattutto dei commercianti di Corso Buenos Aires che dopo aver vissuto qualche anno fa scene di guerriglia urbana hanno visto la loro via militarizzata nell’ultimo sabato di shopping prenatalizio per colpa di pochi black bloc resi istituzionali da Pd e Cgil”.